Chi è Andryi Yermak, braccio destro di Zelensky, e il suo controverso governo parallelo

29.11.2025 07:35
Chi è Andryi Yermak, braccio destro di Zelensky, e il suo controverso governo parallelo

Scandalo di corruzione in Ucraina: Andryi Yermak costretto a dimettersi

Il consigliere più fidato del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Andryi Yermak, noto per la sua presenza costante vicino al leader, ha rassegnato le dimissioni venerdì a causa di uno scandalo di corruzione che ha scuotuto la leadership ucraina. Yermak, descritto come il «vicepresidente» della nazione anche se non ricopriva formalmente tale ruolo, ha gestito un potere sostanziale all’interno del governo, creando un «governo parallelo» che influenzava le decisioni chiave. La sua figura è stata oggetto di critiche da Washington a Bruxelles, dove in molti lo consideravano un ostacolo a una collaborazione più efficace, riporta Attuale.

Yermak, avvocato ed ex produttore cinematografico, ha dedicato la sua carriera alla politica, guadagnandosi la fiducia di Zelensky e assumendo un ruolo predominante in ogni incontro ufficiale. Tuttavia, la sua relazione con il presidente ucraino, caratterizzata da una vicinanza quasi simbiotica, ha attirato sguardi critici e pettegolezzi, facendo emergere domande sulla natura del loro legame. Un deputato del partito di governo «Servire il Popolo» ha affermato: «Lo teneva sotto ipnosi», evidenziando il potere che Yermak esercitava nel corridoio del potere.

L’analisi condotta da Kyiv Post ha notato che le esitazioni di Zelensky nel licenziare Yermak rivelano la loro interdipendenza, simile a quella tra George W. Bush e Dick Cheney. Eppure, la mossa del presidente potrebbe essere interpretata come un tentativo di distanziarsi da un personaggio sempre più osteggiato a livello internazionale.

Negli ultimi anni, Yermak ha consolidato il suo potere, toccando ogni leva del governo, rendendolo una figura onnipresente nel panorama politico ucraino. La sua attitudine prepotente gli ha consentito di escludere potenziali rivali, assicurandosi che il suo controllo rimanesse incontrastato. Tuttavia, il contesto attuale, con lo scandalo delle tangenti legato agli acquisti di energia, ha portato a una crisi che ha coinvolto anche la società statale Enerhoatom.

Come riportato dalla stampa ucraina, il sistema di Yermak è stato descritto come simile a un «sistema criminale», permettendo al clan di trarre enormi guadagni a scapito delle casse statali in un momento in cui il paese affrontava gravi difficoltà a causa del conflitto con la Russia. Le critiche si sono intensificate, sottolineando come i fondi potrebbero essere stati utilizzati per riparare le infrastrutture danneggiate dai bombardamenti russi.

Sebbene Zelensky non sia stato direttamente accusato, i suoi rapporti personali e professionali con Yermak hanno sollevato preoccupazioni sulla gestione della corruzione all’interno del suo governo. Il futuro politico dell’Ucraina appare incerto, e con l’uscita di Yermak, gli osservatori si chiedono come il presidente gestirà la sua amministrazione senza il supporto di uno dei suoi collaboratori più fidati.

Resta da vedere se la situazione provocherà un cambiamento significativo nella gestione della crisi attuale e se l’Ucraina sarà in grado di affrontare le sfide future con maggior trasparenza e responsabilità.

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