Cisl e il patto di responsabilità: il no di Landini al congresso

17.07.2025 06:15
Cisl e il patto di responsabilità: il no di Landini al congresso

Il Congresso della Cisl: Un Appello alla Responsabilità e alla Partecipazione

Non si può definire il congresso della Cisl un semplice evento filo-governativo, specialmente dopo l’ingresso al governo dell’ex segretario Luigi Sbarra. Sarà interessante osservare l’accoglienza che verrà riservata a Giorgia Meloni. Tuttavia, non si può neppure considerare questo congresso come un momento di riconciliazione con il Pd o con i leader di Cgil e Uil, nonostante le loro presenze all’evento che si tiene all’Eur, riporta Attuale.

Questo congresso segna l’era della nuova segreteria, guidata da Daniela Fumarola, che enfatizza l’autonomia storica della confederazione di Via Po, seguendo la tradizione del sindacato “bianco”. Da quando la Dc è venuta meno, questa confederazione ha perso in parte la sua sponda politica. Non sorprende, quindi, che gli applausi del pubblico dimostrino un forte sostegno per il presidente della Repubblica e le parole di Sergio Mattarella sull’importanza della partecipazione dei lavoratori per garantire «libertà e democrazia in Italia e in Europa».

La partecipazione rappresenta la parola chiave di questo congresso della Cisl. È significativo notare come, solo pochi mesi fa, il sindacato sia riuscito a ottenere l’approvazione della legge che promuove la partecipazione dei lavoratori nella gestione delle imprese, una conquista attesa da decenni. Questo passo ha avviato una collaborazione privilegiata con il governo di Meloni, portando a una posizione contraria al referendum. La segretaria Fumarola, però, va oltre, proponendo un grande Patto della responsabilità: «Governo, sindacati e sistema delle imprese devono unirsi per perseguire obiettivi comuni» – esorta. Propone quindi di investire in un ampio accordo per la crescita e la coesione sociale, per coinvolgere le forze riformiste e responsabili. È un invito al dialogo, auspicando un’unità sindacale dopo mesi di distanza da Cgil e Uil, basata su contenuti condivisi.

Le reazioni dei leader sindacali non si fanno attendere: il numero uno della Cgil, Maurizio Landini, rifiuta l’idea di un nuovo patto, sottolineando l’urgenza di applicare quelli già esistenti. Al contrario, il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, si mostra più aperto alla proposta di Fumarola, affermando: «Confrontiamoci sui contenuti, non sul contenitore». Tuttavia, le divergenze rimangono marcate tra le diverse posizioni sindacali.

Fumarola ribadisce il suo no all’introduzione di un salario minimo legale, ritenendola una soluzione inadeguata. Sostiene che «non dovrebbe spettare alla politica decidere in questo ambito» e ritiene che i risultati sarebbero negativi. Ribadisce quindi che la strada da seguire è quella del rinnovo contrattuale per tutti i settori, pubblici e privati. In merito alla precarietà del lavoro, Fumarola avverte che la questione non riguarda solo le regole, ma anche i costi, e propone di rendere il lavoro stabile più conveniente. Su questi temi controversi, Landini intervenendo dal palco, ha suscitato reazioni tra il pubblico, con brusii e fischi in segno di disapprovazione.

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