Come ottenere la detrazione dell’affitto: sentiti in Procura a Milano Orcel e Vincenzi. I pm indagano sulla cessione delle…

19.06.2025 08:55
Come ottenere la detrazione dell'affitto: sentiti in Procura a Milano Orcel e Vincenzi. I pm indagano sulla cessione delle...
Detrazioni affitto in Italia

Quando si tratta di compilare la dichiarazione dei redditi, una delle spese più rilevanti che influiscono sulle detrazioni disponibili per il contribuente riguarda l’affitto. Questo aspetto è particolarmente cruciale per le famiglie con studenti universitari alloggiate lontano da casa o per i lavoratori che risiedono distante dalla propria città di residenza. A partire da marzo di quest’anno, sono state introdotte importanti novità che meritano attenzione, riporta Attuale.

Funzionamento della detrazione per l’affitto

Le detrazioni delle spese di affitto consentono di “scaricare” parte delle spese sostenute per l’affitto pagato nell’anno precedente dalle tasse dovute in fase di dichiarazione. Questo meccanismo permette di ridurre l’importo da pagare al fisco, ma è applicabile solo agli immobili utilizzati come residenza principale. Questo vale per esempio per studenti universitari che devono vivere in affitto per frequentare corsi e sostenere esami, o per lavoratori che, a causa della distanza dal luogo di lavoro, necessitano di affittare un appartamento o una stanza.

In sostanza, è possibile detrarre solamente il 19% delle spese, ma le cifre e i massimali variano. Detrazioni su variabili di reddito e contratti di affitto.

Esistono diverse situazioni che determinano il tipo di detrazione in base al reddito e alla categoria del contratto di affitto. Ad esempio, gli inquilini con redditi bassi, che possiedono contratti di locazione a libero mercato, possono beneficiare di una detrazione totale di 300 euro se il reddito non supera i 15.493,71 euro. Se il reddito è compreso tra 15.493,71 euro e 30.987,41 euro, la detrazione scende a 150 euro.

Per i contratti a canone concordato, invece, le detrazioni sono fissate a 495,80 euro o 247,90 euro, a seconda degli stessi scaglioni di reddito precedentemente menzionati.

Per i giovani fino a 31 anni che vivono in affitto, se il reddito non supera il limite di 15.493,71 euro, è prevista una detrazione fissa di 991,60 euro, con la possibilità di arrivare fino a 2.000 euro se supera il 20% del canone annuo. È importante sottolineare che si fa riferimento a giovani in genere e non specificamente a studenti universitari fuori sede (che abitano a oltre 100 km dalla propria residenza), la cui detrazione è calcolabile al 19% su un importo non oltre i 2.633 euro.

Per i lavoratori in trasferta, la detrazione è la seguente:

  • 991,60 euro, se il reddito non supera i 15.493,71 euro.
  • 495,80 euro, se il reddito è compreso tra 15.493,72 e 30.987,41 euro.

Le novità introdotte a marzo

Nelle novità introdotte recentemente, si contempla la possibilità di ottenere una detrazione fino a 7.000 euro per l’abitazione principale, con un incremento di 500 euro per ogni figlio convivente a carico dopo il secondo. Questa agevolazione è applicabile solo in alternativa alla detrazione per i nuclei che possiedono un immobile, quindi per una famiglia che possiede una casa ma abita in una locazione, si presenterà la scelta di detrarre le spese d’affitto o quelle per la proprietà.

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