Come sta davvero Joe Biden

03.07.2024
Come sta davvero Joe Biden
Come sta davvero Joe Biden

La portavoce della Casa Bianca comunica ufficialmente che il presidente non soffre di Alzheimer o demenza senile o di una malattia degenerativa. Ma da mesi diversi funzionari che lo hanno incontrato a porte chiuse hanno notato che Biden è apparso sempre più confuso o svogliato, con frequente perdita del filo del discorso: lo rivela il New York Times. Harris unica vera alternativa 

Nei mesi e nelle settimane che hanno preceduto la performance del presidente Joe Biden sul palco del dibattito ad Atlanta, diversi funzionari attuali e altri che lo hanno incontrato a porte chiuse hanno notato che Biden è apparso sempre più confuso o svogliato, con frequente perdita del filo del discorso. Lo racconta il New York Times, sottolineando che, come molte persone della sua età, Biden, 81 anni, ha spesso storpiato una frase, dimenticato un nome o confuso alcuni fatti, anche se riusciva a essere acuto e impegnato per la maggior parte del tempo. Ma nelle interviste, le persone che si sono trovate nella stessa stanza con lui più di recente hanno affermato che gli errori sono sembrati diventare sempre più frequenti, più pronunciati e più preoccupanti.

La stanchezza

Gli eventi spiacevoli non erano prevedibili, ma sembravano più probabili quando il presidente Usa si trovava in mezzo a una grande folla o era stanco dopo un programma particolarmente intenso. Nei 23 giorni precedenti al dibattito con Trump, Biden ha effettivamente attraversato due volte l’Oceano Atlantico per incontrare leader stranieri e poi è volato dall’Italia alla California per una vistosa raccolta fondi, mantenendo un ritmo estenuante che ha spossato anche assistenti molto più giovani di lui.

Biden – riporta il New York Times – era così esausto per viaggi consecutivi in Europa che la sua squadra ha sospeso per due giorni la preparazione prevista per il dibattito in modo che potesse riposarsi nella sua casa a Rehoboth Beach, Delaware, prima di unirsi ai consulenti di Camp David per le prove. I preparativi, che si sono svolti nell’arco di sei giorni, non sono mai iniziati prima delle 11 di mattina e al Biden è stato concesso il tempo per un pisolino pomeridiano ogni giorno, secondo una persona che ha familiarità con gli eventi.

Biden attribuisce alla stanchezza la terrificante performance nel dibattito tv contro Trump. “Non sono stato intelligente: non ho ascoltato il mio staff, ho deciso di viaggiare intorno al mondo per 15 fusi orari”, ha detto ieri il presidente Usa. Ma i timori sulle sue condizioni di salute ormai dilagano e, se si votasse oggi, la vittoria di Donald Trump negli Stati chiave, quelli in cui la sfida tra democratici e repubblicani è tradizionalmente aperta, non sarebbe in discussione.

Non è malato

Joe Biden non è malato. Nel dibattito tv con Donald Trump “non ha avuto una grande serata” e “aveva il raffreddore”. La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha risposto alle domande della stampa. Non soffre di Alzheimer o demenza senile o di una malattia degenerativa. “No”, ha risposto seccamente la portavoce a precisa domanda.

Biden “sa come fare il lavoro”, ha anche detto. “E’ stata una brutta serata”, ha poi ripetuto più volte la portavoce, incalzata dai giornalisti. “Non è insolito per un presidente in carica avere una brutta serata al primo dibattito”, ha aggiunto. Biden in ogni caso è in grado di “riprendersi” dopo la performance al dibattito, ha detto Jean-Pierre, aggiungendo che lo staff medico aveva già affermato che un esame cognitivo “non è necessario” per l’81enne presidente americano. “Siamo stati trasparenti e abbiamo diffuso i rapporti del team medico ogni anno da quando è in carica”, ha aggiunto.

Harris unica alternativa

La realtà è che alternative vere all’anziano presidente non ce ne sono, a oggi: la vice Kamala Harris, il governatore della California Gavin Newsom e la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer non sembrano nomi spendibili. O meglio, non è affatto detto che alle urne farebbero meglio di Biden, secondo i sondaggi disponibili.

Un eventuale cambiamento di candidato sarebbe praticamente impossibile senza il consenso di Biden stesso, e ogni tentativo di stravolgimenti durante la convention – che si svolgerà dal 19 al 22 agosto a Chicago – potrebbe spaccare il partito, provocando l’alzata di scudi da parte dei delegati eletti durante le primarie, al 99% fedeli al presidente. La lunga estate calda dei democratici è soltanto all’inizio.

“Vince Trump”

Julián Castro, ex ministro per l’Edilizia abitativa nell’amministrazione Obama ed ex candidato presidenziale che sfidò Joe Biden nel 2020, contestandone già allora anche l’età e la memoria, ha dichiarato che il presidente americano dovrebbe abbandonare la corsa, indicando la sua vice Kamala Harris come potenziale sostituta in cima alla lista democratica. Intervistato da Msnbc, Castro ha sostenuto che Biden dovrebbe “assolutamente” ritirarsi e che “un altro democratico avrebbe una possibilità migliore di battere Trump”. “Sì, penso che i democratici farebbero bene a trovare un candidato diverso”, ha detto, facendo però solo il nome della Harris.

Un altro deputato democratico rompe i ranghi. Jared Golden, uno dei dem più centristi, prevede che il suo partito perderà la Casa Bianca in autunno. “Anche se non ho intenzione di votare per lui, Donald Trump vincerà”, ha scritto Golden in un editoriale sul Bangor Daily News, giornale del Maine. L’esito delle elezioni 2024 “mi è chiaro da mesi”, prosegue, dicendosi quindi non sorpreso. “A differenza di Biden e di molti altri, mi rifiuto di partecipare a una campagna per spaventare gli elettori con l’idea che Trump metterà fine al nostro sistema democratico”, ha aggiunto.

Quelle su Michelle Obama candidata alla Casa Bianca sono ritenute solo voci da fantapolitica da tutti i principali osservatori. Il primo martedì di novembre la sfida sarà Biden-Trump, a meno di stravolgimenti a oggi improbabili.

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