Corte d’appello di Parigi condanna Dahbia Benkired a ergastolo per l’omicidio della dodicenne Lola Daviet

24.10.2025 23:25
Corte d'appello di Parigi condanna Dahbia Benkired a ergastolo per l'omicidio della dodicenne Lola Daviet

Condanna a vita per l’omicidio di Lola Daviet: la Corte d’Appello di Parigi infligge la pena più severa a Dahbia Benkired

Venerdì, la Corte d’Appello di Parigi ha condannato Dahbia Benkired, una donna algerina di 27 anni, alla pena di ergastolo incompressibile per aver violentato, torturato e ucciso la dodicenne Lola Daviet, in uno dei casi più seguiti e politicizzati degli ultimi anni, riporta Attuale.

Benkired, che segna un precedente giudiziario in Francia come prima donna a ricevere questa tipologia di pena, sarà sottoposta a un’ergastolo che contempla la possibilità di libertà condizionale soltanto dopo 30 anni di detenzione, otto più dell’ergastolo semplice. Prima di lei, solo pochissime persone avevano ricevuto una condanna simile, tra cui il noto serial killer Michel Fourniret e Salah Abdeslam, uno dei responsabili degli attacchi terroristici a Parigi del 13 novembre 2015.

Lola Daviet, il 14 ottobre 2022, stava tornando a casa da scuola nel 19esimo arrondissement di Parigi, dove viveva con i genitori, quando ha incontrato Benkired. La donna, allora 24enne, l’ha attirata nell’ascensore e condotta al sesto piano dell’edificio, nell’appartamento di sua sorella. Qui ha commesso atti di violenza, culminati con l’omicidio della giovane, il cui corpo è stato rinvenuto in un baule pochi ore dopo l’accaduto.

Arrestata e incriminata pochi giorni dopo, Benkired è stata identificata grazie alle telecamere di sorveglianza che la riprendevano mentre entrava con la bambina e successivamente usciva con il baule.

Il caso ha suscitato un acceso dibattito politico poiché Benkired viveva in Francia con un permesso di soggiorno scaduto, e aveva ricevuto un ordine di espulsione (OQTF) pochi mesi prima dell’omicidio. Entrata legalmente in Francia come studentessa nel 2016, il suo visto è scaduto e, non avendo precedenti penali, era stata liberata con un termine di 30 giorni per lasciare il paese.

Negli anni successivi all’omicidio, i gruppi di estrema destra in Francia hanno utilizzato il caso per criticare il governo sulla gestione dell’immigrazione, esigendo modifiche alla legge sull’OQTF. Tuttavia, la famiglia di Daviet ha richiesto che l’omicidio non fosse strumentalizzato per fini politici.

Il processo, durato una settimana, ha esaminato se l’imputata fosse mentalmente in grado di sostenere il processo. Pur ammettendo di aver ucciso Daviet, Benkired ha fornito versioni contrastanti durante le indagini, cercando di presentarsi come una vittima di violenza domestica. Tuttavia, gli psichiatri che l’hanno esaminata per il processo hanno concluso che, sebbene presentasse tratti narcisistici e psicopatici, non soffrisse di disturbi mentali giustificativi.

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