David Petraeus: «Il regime iraniano è indebolito, ma non cadrà senza negoziati»

25.06.2025 10:05
David Petraeus: «Il regime iraniano è indebolito, ma non cadrà senza negoziati»

Il punto di vista del generale David Petraeus sull’attuale situazione in Medio Oriente

Secondo David Petraeus, ex comandante del Centcom americano, l’operazione condotta dagli Stati Uniti domenica scorsa contro il sito nucleare di Fordow è stata giustificata. La scelta di procedere con un attacco mirato, dopo una reazione iraniana piuttosto contenuta contro le basi militari americane, offre l’opportunità di negoziare un cessate il fuoco. «I leader degli Stati Uniti, di Israele e dell’Iran hanno la possibilità di sedersi a un tavolo per un accordo. Ciò potrebbe significare la definitivizzazione della capitolazione dell’Iran in merito al suo programma nucleare, altrimenti il conflitto proseguirà e l’Iran si troverà in una posizione di svantaggio», riporta Attuale.

Quando gli è stato chiesto se l’amministrazione Trump avesse dimostrato competenza con questo attacco, Petraeus ha risposto senza esitazione, definendo l’azione come una mossa giustificata. Egli sottolinea come tali attacchi abbiano effettivamente ridotto la forza militare e l’influenza dell’Iran e dei suoi alleati, come Hezbollah e Hamas, nel contesto geopolitico attuale. La Siria, che una volta era considerata un alleato, è stata indebolita, mentre le capacità nucleari dell’Iran hanno subito dei colpi significativi.

Questa azione militare ha smosso gli equilibri in Medio Oriente, secondo cui l’Iran e le sue milizie devono affrontare una capacità ridotta operativa. Petraeus fa notare che, mentre il primo ministro israeliano Netanyahu ha indicato come Israele abbia raggiunto i suoi obiettivi strategici, la mancanza di un accordo per un cessate il fuoco potrebbe portare a un’ulteriore escalation. «Il presidente Trump vorrebbe risolvere la situazione attraverso negoziati immediati, ma per farlo è fondamentale che l’Iran accetti di smantellare il suo programma nucleare», afferma il generale.

In merito agli attacchi a Isfahan, Petraeus ha confermato che sia gli Stati Uniti che Israele hanno colpito con successo il sito, sebbene la parte sotterranea del sito per l’arricchimento non sia stata intaccata. La questione della chiusura dello Stretto di Hormuz è emersa, ma Petraeus avverte che una simile azione da parte dell’Iran potrebbe condurre a una escalation militare inaccettabile, data la presenza massiccia della flotta americana nella regione.

Infine, quando si parla delle lezioni apprese dalla guerra in Iraq, Petraeus sottolinea come ogni conflitto sia unico. Egli avverte che la pianificazione deve essere nettamente migliorata rispetto a quanto accaduto in passato, specialmente per garantire un futuro stabile per l’Iran, evitando errori strategici che hanno portato a conflitti prolungati.

In questo contesto di tensione e incertezze, la posizione di Petraeus fornisce spunti rilevanti per comprendere le dinamiche della guerra e della diplomazia in Medio Oriente, sottolineando la necessità di approcci cauti e considerati nelle relazioni internazionali.

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