Ddl Montagna: la polizia agirà contro i lupi con un metodo rapido e cruento

30.06.2025 18:05
Ddl Montagna: la polizia agirà contro i lupi con un metodo rapido e cruento

Il dibattito sui lupi risuona nuovamente in Italia, stavolta non a livello europeo, dove ad aprile il Consiglio europeo aveva già apportato modifiche alle direttive riguardanti la tutela del Canis lupus, ma all’interno della Camera dei deputati. Prossimamente, si tornerà a discutere sul disegno di legge per la valorizzazione e la protezione delle aree montane, noto come ddl Montagna. Tra i vari temi in discussione, figura anche l’articolo sui lupi. Le votazioni su questo ddl sono state avviate mercoledì scorso, suscitando entusiasmo nel ministro Roberto Calderoli, che segue attentamente il processo legislativo. Tuttavia, la questione legata ai lupi si presenta come una delle più controverse, e ci sono attese di attriti durante le votazioni. L’opposizione ha già manifestato il proprio dissenso, supportata da numerose associazioni ambientaliste che si sono fatte sentire.

Proposta della Lega

L’emendamento, presente nell’articolo 12, porta la firma di Francesco Bruzzone, deputato della Lega e responsabile nazionale del dipartimento di gestione faunistica del partito. Nella proposta si richiede che il «declassamento avvenuto a livello europeo» attraverso la modifica della direttiva sulla conservazione degli habitat e della flora e fauna selvatiche venga adottato anche in Italia.

Il declassamento del lupo

Verso la fine del 2024, il Comitato permanente della Convenzione di Berna per la conservazione della flora e fauna selvatiche ha espresso parere favorevole alla proposta della Commissione europea per il declassamento dello status di protezione del lupo, trasformandolo da “specie rigorosamente protetta” a “specie protetta”. Questa decisione è stata interpretata da molti come una vera e propria battaglia personale della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la quale ha subito una loss significativa quando un lupo ha attaccato il suo pony nel 2022. Il 5 giugno di quest’anno, il cambiamento di status è stato definitivamente approvato dal Consiglio dell’Unione Europea, fornendo agli Stati membri maggiore flessibilità nella gestione della popolazione di questa specie, creando anche la possibilità di adottare misure più restrittive.

Interventi sulla popolazione lupo

Tuttavia, Bruzzone chiarisce che non si tratta di una vera e propria caccia: «Non è una caccia al lupo, poiché nessun cacciatore sarebbe interessato a farlo», afferma. Saranno le Regioni a poter richiedere piani di controllo della popolazione, previa approvazione dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Solo dopo aver ricevuto questo parere favorevole si potrà procedere a interventi per il contenimento delle presenze. Per quanto riguarda le modalità, Bruzzone specifica: «L’abbattimento avverrà tramite agenti di polizia giudiziaria (probabilmente dalla Forestale, attualmente sotto i Carabinieri). È un metodo drastico, ma sicuramente più rapido».

Esclusa la sterilizzazione

Non è stata considerata l’ipotesi di sterilizzare alcuni esemplari di Canis lupus come proposto da alcune organizzazioni di agricoltori e allevatori, soprattutto nelle regioni della Toscana e dell’Emilia Romagna, colpite da aggressioni ai loro capi negli ultimi dodici mesi. Tale scelta è stata motivata da questioni economiche. «La sterilizzazione potrebbe teoricamente essere applicata a qualsiasi animale, ma richiederebbe un intervento chirurgico per ogni esemplare catturato – continua il deputato – E questa operazione diventa enormemente complessa considerando i circa 5mila lupi che vagano nei boschi italiani. Immagini quanti miliardi di euro sarebbero necessari?», riporta Attuale.

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