È iniziata l’era dell’idrogeno: storico accordo tra Italia, Austria e Germania

31.05.2024
È iniziata l'era dell'idrogeno: storico accordo tra Italia, Austria e Germania
È iniziata l'era dell'idrogeno: storico accordo tra Italia, Austria e Germania

Roma, Vienna e Berlino hanno firmato una dichiarazione d’intenti per lo sviluppo del ‘Corridoio SoutH2’, che trasporterà l’idrogeno verde dal Nord Africa

Dopo un anno di trattative, a margine del Consiglio Energia a Bruxelles, Roma, Vienna e Berlino hanno firmato una dichiarazione d’intenti per lo sviluppo del Corridoio meridionale dell’idrogeno, il cosiddetto ‘Corridoio SoutH2’. Tremila chilometri di gasdotti saranno dunque riconvertiti al passaggio dell’idrogeno per collegare il Nord Africa (dove sarà prodotta la maggior parte di idrogeno verde) prima con l’Italia e poi con Austria e Germania. 

L’imponente infrastruttura contribuirà al raggiungimento degli obiettivi del Piano RepowerEu, che prevedono l’importazione di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile entro il 2030. “Quella sottoscritta dal ministro Pichetto Fratin con i suoi omologhi di Germania e di Austria per la costruzione del Corridoio meridionale dell’idrogeno – spiega il Vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, Francesco Battistoni – è un’intesa strategica. La dichiarazione di intenti raggiunta a margine del Consiglio Ue Energia a Bruxelles va nella direzione tracciata dal Governo e dal ministro Pichetto di creare ampie sinergie che siano funzionali all’approvvigionamento di energia pulita e che riducano l’utilizzo delle fonti fossili”.

Cos’è il SoutH2

Il SoutH2 è un gasdotto di idrogeno che percorre circa 3.300 chilometri e collega il Nord Africa, l’Italia, l’Austria e la Germania. Il tratto africano connetterà la Sicilia ai gasdotti esistenti che dai giacimenti dell’Algeria arrivano in Tunisia. Strutture acquisite lo scorso anno da Eni e Snam. Le due multinazionali italiane sono tra i principali partner del progetto insieme a una ventina di aziende, in particolare austriache e tedesche. L’idrogeno rinnovabile (quindi realizzato a partire da solare e vento, almeno secondo le premesse) verrebbe in gran parte prodotto in Nord Africa. Da qui, il gas fluirebbe verso la Sicilia per poi raggiungere Taranto (nodo che potrebbe connettersi con i collegamenti energetici dei Balcani), l’Italia settentrionale, Austria e Germania.

Secondo le stime del consorzio che sta realizzando l’opera, il progetto dovrebbe riguardare per il 70% la riconversione di infrastrutture già esistenti, cosa che dovrebbe velocizzare i lavori e abbattere i costi. Se la Commissione europea ha posto come obiettivo per il 2030 che almeno 20 milioni di tonnellate di idrogeno fluiscano nelle reti Ue, il potenziale di produzione di questo gas da parte del Nord Africa (dal Marocco all’Egitto) è stimato in 50 milioni di tonnellate. Il SoutH2 conta di “coprire più del 20% del target di produzione” di idrogeno fissato da Bruxelles, ha scritto Piero Ercoli di Snam su Rivista Energia. “Si tratta di un’opera capace di fornire una soluzione concreta alle industrie che si trovano in Nord Italia, Austria e Sud della Germania, ad oggi non servite dai piani di sviluppo dell’idrogeno che, grazie alle ampie risorse rinnovabili disponibili soprattutto nel mare del Nord, sono focalizzati sul nord e sul nord-ovest dell’Europa”.

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