È possibile disarmare Hamas? La fase due del piano di Trump per Gaza richiede chiarezza sulle tempistiche e responsabilità

17.12.2025 10:05
È possibile disarmare Hamas? La fase due del piano di Trump per Gaza richiede chiarezza sulle tempistiche e responsabilità

Il piano di disarmo di Hamas: incertezze e sfide nella Striscia di Gaza

La fase due del piano di Donald Trump per la Striscia di Gaza prevede il disarmo di Hamas, ma non è chiaro chi dovrà attuare questo processo, con quali tempistiche e cosa si intenda esattamente per “disarmo”, riporta Attuale.

Questa tappa cruciale del piano determina chi governerà la Striscia dopo la fine del conflitto. Oltre al disarmo di Hamas, si prevede il ritiro completo di Israele, che attualmente occupa oltre metà del territorio. Inoltre, si intende formare un governo tecnico palestinese sotto la supervisione di un Consiglio di Pace e con il sostegno di una forza militare internazionale chiamata Forza di stabilizzazione (ISF). I negoziati sono in corso da settimane ma senza progressi significativi.

Il principale ostacolo è rappresentato dalla riluttanza di Hamas ad accettare il disarmo, dato che la forza militare è al centro del proprio potere. Recentemente, dopo il ritiro parziale di Israele, i militanti del gruppo hanno ripreso rapidamente il controllo militare, eliminando i concorrenti interni.

Recenti stime indicano che, nonostante due anni di bombardamenti devastanti operati dall’esercito israeliano, Hamas conta ancora circa 20.000 miliziani e molti dei tunnel utilizzati per operazioni militari rimangono intatti. I leader del gruppo si interrogano sul motivo per cui dovrebbero rinunciare alla loro potenza residua, avendo resistito a lungo contro Israele. Khalil al Hayya, leader politico di Hamas, ha dichiarato di considerare la lotta armata “un diritto legittimo”.

Ci sono precedenti storici di disarmo di gruppi militari, come quello dell’IRA negli anni ’90, ma il processo fu lungo e accompagnato da un ampio impegno politico. Al Hayya ha proposto l’idea di un disarmo a condizione che avvenga in un contesto di creazione di uno stato palestinese. Tuttavia, il governo israeliano è fermamente contrario a questa idea.

Nel contesto delle trattative, Stati Uniti, Turchia e Qatar giocano un ruolo cruciale. Trump ha messo in guardia Hamas, affermando che l’America agirà per forzare il disarmo se necessario. Nel frattempo, Turchia e Qatar agiscono come mediatori, con Erdogan che ha una lunga storia di relazioni con Hamas e Qatar che ha fornito supporto finanziario al gruppo.

Le trattative stentano a progredire, anche a causa dell’attenzione dell’amministrazione Trump focalizzata sulla guerra in Ucraina. Non è chiaro se il disarmo di Hamas avverrà prima o dopo il completo ritiro di Israele dalla Striscia. Hamas richiede il ritiro israeliano come condizione prioritaria, mentre Israele rifiuta di lasciare finché Hamas non sarà completamente disarmato. Le incertezze e le posizioni inconciliabili continuano a ostacolare la ricerca di una soluzione duratura per la Striscia di Gaza.

1 Comments

  1. Boh, non riesco a capire come si possa pensare di disarmare Hamas senza delle vere garanzie. È un bel sogno, ma ahimè… senza una soluzione politica solida, siamo sempre punto e a capo. La storia ce lo insegna. E in tutto questo, chi paga sono sempre i civili… triste!!!

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