Roma, 2 ottobre 2025 – Elisa in lacrime chiede aiuto per i Gaza. Dopo l’assalto israeliano alla Flottilla, finito con il blocco di quasi tutte le imbarcazioni e l’arresto degli attivisti a bordo, la cantante triestina ha pubblicato una story di Instagram che spezza il cuore, riporta Attuale.
Lacrime genuine, di disperazione reale. Non si tratta di un semplice video con qualche segno di commozione, comune tra le celebrità per attirare clic; qui c’è un dolore profondo e palpabile per le sorti dei palestinesi, ormai stremati dalla fame e dalle bombe dell’IDF.
L’appello al governo: “Portate voi gli aiuti: stanno morendo”
“Adesso che hanno bloccato la Global Sumud Flotilla, allora portate voi gli aiuti: in poche ore, perché stanno morendo“, ha dichiarato Elisa nel video postato sul suo profilo di Instagram. La cantante, in lacrime, ha commentato il blocco da parte dell’esercito israeliano della flotta che stava trasportando aiuti a Gaza, in una missione internazionale composta da civili.
Un messaggio chiaramente rivolto al governo di Giorgia Meloni: nelle ultime ore, mentre gli occhi del mondo erano puntati sull’eroico viaggio della Flotilla, la premier aveva definito gli attivisti “irresponsabili”. Di fronte al rifiuto di fermare la missione per evitare il blocco di Israele, che ha assaltato le navi ancora in acque internazionali, ha aggiunto: “Non c’è bisogno di rischiare la propria incolumità e di infilarsi in un teatro di guerra per consegnare a Gaza aiuti che il governo italiano avrebbe potuto consegnare in poche ore“.
Carmen Consoli: “Prenderei la mia barca e andrei a Gaza”
”Oggi prenderei la mia imbarcazione e raggiungerei Gaza; ci metterei tempo, perché non ho i mezzi del governo, ma lo farei, convinta di avere il diritto di navigare in acque internazionali”. Queste le parole di Carmen Consoli durante la presentazione del suo nuovo album ‘Amuri luci’ alla Triennale di Milano.
”Come dice la mia grandissima amica Elisa, sbrigatevi – ha incalzato la cantautrice siciliana – perché è vero che la gente muore. Avevo urgenza di dirlo, visto che sono stata sveglia fino alle 4 di notte a seguire le manifestazioni, e mio figlio, di 12 anni, ieri ha partecipato a una di esse”.
Consoli ha continuato: ”Ho guardato la televisione tutta la notte e mi sono emozionata per questa presa di coscienza: è una bellissima notizia che non ci sia più indifferenza. Oggi è la conoscenza che ci spinge a scendere in piazza. Magari sbagliamo e la Flotilla è finanziata da Hamas, ma se parto con la mia barca sono finanziata da Hamas anche io? La conoscenza ci aiuta a capire l’importanza di garantire sanità e cultura per tutti come popolo italiano, sennò rischiamo di diventare personaggi di Orwell, ripetendo ciò che dice la tv”.
Infine, Consoli ha lanciato un appello alla sinistra: “Non capisco perché non riesca a unirsi su ciò che ha in comune; è una cosa che non mi dà pace. Le auguro di trovare una strada che accomuni tutti: qui la sensazione è di un derby calcistico, dove prevale chi riesce a fare stare zitto l’altro. Non c’è un vero dibattito politico; vedo un film dell’orrore dove si dicono tutto e il contrario di tutto solo per avere consenso”.