L’olimpionica veronese di salto con l’asta è stata bersagliata di insulti per il suo fisico e la sua risposta al body shaming è esemplare
L’atleta azzurra Elisa Molinarolo nel mirino dei leoni da tastiera. L’olimpionica veronese di salto con l’asta è stata bersagliata di insulti per il suo fisico e la sua risposta al body shaming è esemplare.
Elisa Molinarolo è reduce da Parigi 2024 dove è arrivata sesta in finale, ma c’è chi ha deciso di massacrarla per il suo corpo. “Se avessi un fisico da atleta avresti potuto fare meglio”… “Cu*** impresentabile”, alcune delle frasi che le sono state rivolte.
L’atleta ha ripostato gli insulti, rispondendo a tono: “Non importa se sei alta, bassa, magra, formosa – scrive l’atleta azzurra – quel che è certo è che non andrai mai bene al leone da tastiera di turno. Sono molto arrabbiata per quello che è stato scritto, per un motivo ben preciso – aggiunge -. Dall’altra parte dello schermo trova me, che negli anni mi sono presa i peggiori insulti per il fisico e ormai ‘ci ho fatto il callo’, sono diventata grande e sono consapevole del percorso che sto facendo con la mia nutrizionista. Ma se invece di esserci io ci fosse stata una persona fragile, in un momento di difficoltà, che litiga con lo specchio, quale sarebbe stato il risultato?”.
Al suo fianco si schiera anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. “Medaglia d’oro dell’intelligenza e della forza d’animo per Elisa Molinarolo. La nostra brava astista veronese ha colto un prestigioso sesto posto nella finale del salto con l’asta ai Giochi di Parigi, ma il meglio di sé l’ha dato dopo, rispondendo per le rime a un leone da tastiera che, riferendosi al suo fisico, l’ha fatta oggetto di bodyshaming, definendo in modo volgare una sua parte anatomica. Problema grave e diffuso, rispetto al quale Elisa, che ringrazio anche per questo, ha dato una lezione esemplare di come reagire e mandato un messaggio forte alle ragazze e ragazzi meno forti di lei. La reazione forte e matura di Elisa – aggiunge Zaia – ha anche un grande valore sociale, perché il suo pensiero è andato subito alle ragazze che sono più deboli e da queste pratiche incivili possono ricevere danni psicologici anche gravi. Ha indicato loro come si fa: fregarsene e andare dritte per la propria strada senza farsi intimorire né, tanto meno condizionare nei comportamenti della vita quotidiana. Ciò che invece purtroppo succede, ad esempio determinando disturbi del comportamento alimentare, che colpiscono giovani e giovanissimi”.