
L’Italia avvia il ritorno all’energia nucleare: adesione all’Alleanza nucleare europea
Con un passo rilevante verso il ripristino dell’energia nucleare, l’Italia ha ufficialmente aderito all’Alleanza nucleare europea come membro a pieno titolo, dopo avervi partecipato in qualità di osservatore. L’annuncio è stato fornito dal ministro della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, durante il Consiglio Energia dell’Unione Europea a Lussemburgo, in occasione di una riunione che ha riunito i paesi europei favorevoli all’uso dell’atomo, riporta Attuale.
Questa iniziativa, promossa dalla Francia nel 2023, mira a costruire una piattaforma di collaborazione per supportare l’intera filiera del nucleare civile in Europa, sia sul piano tecnologico che finanziario. Insieme all’Italia e alla Francia, fanno parte dell’Alleanza anche Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia.
Motivazioni della politica energetica italiana
Il ministro Pichetto ha dettaglio le ragioni che hanno portato a questa decisione: “Questo è un passo che si allinea con le scelte di politica energetica del governo italiano, che promuove con fermezza il principio della neutralità tecnologica per realizzare una transizione energetica sostenibile, garantendo la sicurezza e la resilienza del sistema energetico a beneficio di imprese e famiglie”. Ha inoltre sottolineato che “l’Italia sta seguendo una strategia nazionale che, in modo chiaro e graduale, mira a una rivalutazione pragmatica del nucleare come fonte decarbonizzata, sicura, affidabile e programmabile”.
L’adesione consente all’Italia di contribuire attivamente alla definizione del “Programma di lavoro dell’Alleanza”, attualmente in fase di discussione su proposta svedese, e partecipare al gruppo di lavoro dedicato al finanziamento, con l’obiettivo di migliorare l’accesso a capitali per progetti nucleari, ponendoli sullo stesso piano delle altre fonti low-carbon.
Il ministro ha anche collegato l’ingresso ufficiale in Alleanza all’iter legislativo nazionale, evidenziando che questa decisione segue la scelta del governo di presentare un disegno di legge per il rilancio della produzione di energia nucleare, come previsto dal Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC).
Entusiasta di questa evoluzione, anche il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha commentato sui social: “Buonsenso e concretezza. Bene così!”.
Il nucleare come opzione strategica
L’inserimento dell’Italia rafforza il fronte dei Paesi dell’UE che considerano il nucleare una componente essenziale del mix energetico, soprattutto alla luce degli obiettivi di decarbonizzazione e della crescente necessità di indipendenza energetica, soprattutto rispetto al gas russo.
Infatti, l’agenda del Consiglio Energia include anche la discussione sulla proposta della Commissione europea di vietare tutte le importazioni di metano dalla Russia entro la fine del 2027. Come spiegato dal commissario europeo all’Energia, Dan Jorgensen, “vogliamo procedere in modo tale che nessuno Stato membro si trovi in difficoltà per quanto riguarda la sicurezza dell’approvvigionamento”. Questo approccio enfatizza ulteriormente l’importanza delle fonti alternative al gas, incluso il nucleare.
Possibili cambiamenti in Germania
Attualmente, la Germania si trova ai margini dell’Alleanza nucleare, ma i segnali di apertura non mancano. La ministra tedesca dell’Economia e dell’Energia, Katherina Reiche, ha partecipato alla riunione come osservatrice, un gesto che non è passato inosservato.
Secondo la ministra svedese dell’Energia, Ebba Busch, “oggi la maggioranza dei Paesi dell’UE è pro nucleare o consapevole che il nucleare è una parte importante del mix”. Marc Ferracci, ministro francese dell’Industria e dell’Energia, ha aggiunto che la questione cruciale per il rilancio del settore riguarda gli investimenti, evidenziando il divario tra l’UE e potenze come Cina, Stati Uniti e Canada. “Stiamo assistendo a un flusso di capitali per il nucleare in Cina, Stati Uniti e Canada, mentre non accade lo stesso nell’UE”, ha rimarcato.
Un nuovo equilibrio energetico in Europa
Il ritorno dell’Italia nel campo del nucleare, insieme alla possibilità di un cambio di rotta in Germania, rappresenta un potenziale punto di svolta nella politica energetica dell’Unione europea. L’Alleanza nucleare, precedentemente considerata una iniziativa marginale, sta guadagnando sempre più centralità nella strategia comune per la decarbonizzazione e l’autonomia strategica.
L’Europa, messa alla prova da crisi geopolitiche e dalla necessità di una transizione credibile, sembra ora intenzionata a rimettere il nucleare al centro del proprio futuro energetico, e l’Italia aspira a giocare un ruolo da protagonista in questo contesto.