Ex viceministro polacco ottiene asilo in Ungheria, Varsavia: “Orban come Lukashenko”

24.12.2024
Ex viceministro polacco ottiene asilo in Ungheria, Varsavia: "Orban come Lukashenko"
Ex viceministro polacco ottiene asilo in Ungheria, Varsavia: "Orban come Lukashenko"

Crisi diplomatica tra i due Paesi, con la Polonia che ha richiamato l’ambasciatore. Il premier Tusk: “Non è un caso che i corrotti cerchino rifugio in Paesi governati da politici simili a loro”

È in corso una vera a propria crisi diplomatica tra Polonia e Ungheria, un evento a dir poco inusuale tra due Paesi che fanno entrambi parte dell’Unione europea. La crisi è scoppiata dopo che Budapest ha deciso di concedere l’asilo politico a un ex membro del governo di Varsavia, sotto processo per diversi crimini tra cui appropriazione indebita di decine di milioni di euro. Si tratta dell’ex viceministro della Giustizia polacco, Marcin Romanowski, membro del partito nazionalista all’opposizione Diritto e Giustizia (PiS).

“Atto ostile”

Il capo dello staff del primo ministro ungherese Viktor Orban, Gergely Gulyas, ha annunciato la mossa nella tarda serata di ieri (giovedì 19 dicembre), accusando il governo polacco di perseguitare i suoi avversari politici. Gulyas ha affermato che ci sarebbero “prove concrete della mancanza di un processo equo” per Romanowski, sottolineando che all’inizio di quest’anno il politico è stato detenuto e incriminato dai pubblici ministeri polacchi nonostante godesse dell’immunità in quanto membro dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce).

La Polonia ha definito la decisione un “atto ostile” contrario ai principi dell’Unione europea e ha convocato l’ambasciatore ungherese consegnandogli una nota formale di protesta. Il governo ha dichiarato che se l’Ungheria non rispetterà i suoi obblighi europei, la Polonia chiederà alla Commissione europea di avviare un procedimento nei suoi confronti. Il ministero degli Esteri ha anche richiamato il proprio ambasciatore in Ungheria. “Non ci sarà un ambasciatore polacco a Budapest perché sarà in consultazione a tempo indeterminato a Varsavia”, ha spiegato un portavoce del ministero.

“Orban come Lukashenko”

Romanowski, che nega le accuse, era stato detenuto all’interno di un’inchiesta sull’uso improprio di fondi pubblici ma è stato rilasciato a luglio dopo che il presidente dell’Apce ha stabilito che il politico godeva dell’immunità in quanto membro dell’organismo.

“Non mi aspettavo che coloro che sfuggono alla giustizia, funzionari corrotti, potessero scegliere tra Lukashenko e Orban per cercare rifugio dalla giustizia”, ha attaccato il primo ministro polacco, Donald Tusk, paragonando il premier ungherese al presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko. “Non è un caso che coloro che hanno rubato, i corrotti, cerchino rifugio in Paesi governati da politici simili a loro”, ha aggiunto Tusk.

Le accuse

La procura polacca accusa Romanowski, che dal 2019 al 2023 è stato responsabile della supervisione di un fondo per l’assistenza alle vittime di reati all’interno del Ministero della Giustizia, di aver commesso undici reati, tra cui la partecipazione a un gruppo criminale organizzato, l’uso del crimine come fonte di reddito e l’abuso di potere. Si tratta di crimini che sarebbero relativi al periodo in cui è stato viceministro della Giustizia nel governo del PiS, che ha governato dal 2015 alla fine dello scorso anno. In particolare, è sospettato di aver sottratto o tentato di sottrarre quasi 40 milioni di euro.

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