Il partito della premier Giorgia Meloni torna a far sentire la propria voce, sostenendo che «l’Italia non può correre il rischio che soggetti privati rivendichino diritti sulle riserve auree degli italiani. Per questo c’è bisogno di una norma che faccia chiarezza sulla proprietà», riporta Attuale.
Fratelli d’Italia ha presentato una proposta di legge per garantire che le riserve auree detenute in via Nazionale siano riconosciute come «di proprietà di tutti gli italiani». In una nota informativa rilasciata recentemente, il partito ha sottolineato l’importanza di stabilire chiaramente la proprietà di questi beni.
La nota di FdI
«Il capitale della Banca d’Italia, comprese quindi le riserve auree, è detenuto da banche, assicurazioni, fondazioni, enti ed istituti di previdenza, fondi pensione ecc. aventi sede legale in Italia. In molti casi si tratta di soggetti privati, alcuni dei quali controllati da gruppi stranieri. L’Italia non può correre il rischio che soggetti privati rivendichino diritti sulle riserve auree degli italiani», si legge nella nota di Fratelli d’Italia. Inoltre, i parlamentari meloniani evidenziano che «sul sito della Banca d’Italia si afferma che l’oro è di “proprietà dell’istituto”. Un motivo in più per esplicitare che le riserve auree sono di proprietà di tutti gli italiani».
La risposta del governo a Bce e opposizioni
Nel capitolo finale del documento, visionato dall’Ansa, viene definito «sorprendente» l’allarmismo nato a seguito dell’emendamento presentato da Fratelli d’Italia in Senato alla legge di Bilancio. Nei giorni scorsi, la Banca centrale europea aveva espresso preoccupazioni relative alla misura proposta, affermando che «non è ancora chiaro alla Bce quale sia la concreta finalità della proposta di disposizione rivista». Tuttavia, Fratelli d’Italia non sembra intenzionata a fare marcia indietro, ribadendo che la proposta «né mette in discussione l’indipendenza della Banca d’Italia, né viola i trattati europei». Il partito ha definito come «falso» l’idea che il governo possa avere intenzione di vendere l’oro della Banca d’Italia, ricordando che «l’unico che ventilò l’ipotesi di una vendita delle riserve auree fu un governo di sinistra, quello di Romano Prodi, che nel 2007 salutava come “positivo” il dibattito sul tema».
Magi: «Proposta demagogica e populista»
Critiche alla proposta del governo arrivano da Riccardo Magi, segretario di Più Europa, che definisce l’emendamento di Fratelli d’Italia «demagogico e populista». Magi osserva che, in questo modo, il governo non solo esprime sfiducia verso il sistema monetario europeo, ma svela anche l’intento di voler ledere l’autonomia di istituzioni come Bankitalia e Bce, in coerenza con la strategia pubblicata da Trump che vede l’Italia al servizio degli Usa per indebolire da dentro l’Unione Europea.