Fico avverte che il divieto di carburante nucleare russo minaccia la sicurezza energetica europea

09.10.2025 14:00
Fico avverte che il divieto di carburante nucleare russo minaccia la sicurezza energetica europea
Fico avverte che il divieto di carburante nucleare russo minaccia la sicurezza energetica europea

Il Primo Ministro slovacco Robert Fico ha definito il piano della Commissione Europea di vietare l’importazione di carburante nucleare russo come «la maggiore minaccia» alla sicurezza energetica dell’Unione Europea. L’annuncio è stato fatto l’8 ottobre 2025 durante il Forum Europeo sull’Energia Nucleare a Bratislava, dove Fico ha inoltre confermato l’approvazione di un accordo per la costruzione di un nuovo reattore americano.

Critiche alla strategia REPowerEU e posizioni slovacche

Fico ha contestato duramente la strategia REPowerEU, il piano dell’UE per l’abbandono graduale di tutte le fonti energetiche russe dopo l’invasione dell’Ucraina e la crisi energetica del 2022, definendolo «un documento fallito» e «pura follia». Secondo il leader slovacco, l’Europa «si sta sparando nei piedi» rifiutando gas e petrolio russi. Bratislava si oppone fermamente alla proposta di vietare l’importazione di gas russo, posizione condivisa da Budapest.

Dipendenza energetica e accordi internazionali

Slovacchia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Finlandia e Ungheria mantengono centrali nucleari di progettazione russa, che dipendono in larga parte dal carburante fornito da TVEL, controllata da Rosatom. Questo legame risale all’epoca sovietica e persiste per compatibilità tecnica. Il governo slovacco ha però recentemente siglato un accordo con gli Stati Uniti per costruire un nuovo reattore da 1000 megawatt presso la centrale di Jaslovské Bohunice, aprendo la strada a forniture alternative di carburante nucleare.

Controversie politiche e impatto sulle sanzioni europee

La posizione di Bratislava, insieme a Budapest, complica l’unità europea nelle decisioni sulle sanzioni contro Mosca. La Slovacchia blocca il 19° pacchetto di sanzioni, approvato a settembre dalla Commissione Europea, che include il divieto di importazione di gas naturale liquefatto russo entro il 1° gennaio 2027. Bratislava ha espresso obiezioni su alcuni punti relativi all’energia e al mercato automobilistico, cercando concessioni o compensazioni finanziarie dall’UE, una strategia già adottata con successo dall’Ungheria.

Conseguenze strategiche e sicurezza europea

L’UE sostiene che ridurre la dipendenza energetica dalla Russia rafforzi la sicurezza e la stabilità a lungo termine dell’Europa, riducendo le entrate russe che finanziano il conflitto in Ucraina. L’opposizione di Fico riflette non solo interessi nazionali legati alla sicurezza energetica immediata, ma anche rapporti politici più ampi con Mosca, in contrasto con l’approccio dell’Unione. Questa divergenza evidenzia le difficoltà di raggiungere un consenso pieno tra i membri UE su questioni strategiche di energia e politica estera.

Energia nucleare e transizione strategica

Con circa il 55% dell’elettricità prodotta da centrali nucleari di progettazione russa, la Slovacchia è particolarmente vulnerabile a qualsiasi interruzione dell’approvvigionamento. Tuttavia, la possibilità di diversificare attraverso forniture statunitensi offre un’alternativa concreta, riducendo progressivamente la dipendenza da Mosca. Il dialogo in corso a livello europeo sarà cruciale per definire tempi, modalità e costi di questa transizione energetica.

1 Comments

  1. Incredibile come la Slovacchia continui a esporsi a Mosca… Ma davvero ci rendiamo conto che rimanere legati a fonti energetiche russe può solo farci del male? È come se invece di cercare nuove strade, scegliessimo di restare in un vicolo cieco. La sicurezza energetica dovrebbe essere la priorità!!!

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