Garlasco, il generale Garofano si ritira come consulente di Sempio: “Mancano i presupposti”

30.09.2025 20:45
Garlasco, il generale Garofano si ritira come consulente di Sempio: “Mancano i presupposti”

Garlasco, l’ex comandante del Ris rinuncia all’incarico nella nuova indagine sull’omicidio di Chiara Poggi

Garlasco (Pavia), 30 settembre 2025 – L’ex comandante del Ris di Parma, Luciano Garofano, ha “rinunciato all’incarico di consulente tecnico” di Andrea Sempio, il giovane indagato nella nuova indagine della Procura di Pavia per l‘omicidio di Chiara Poggi, passato alla cronaca come il delitto di Garlasco, riporta Attuale.

Garofano ha comunicato la sua decisione in una nota, spiegando che “la decisione di rinunciare all’incarico è maturata in conseguenza della mancata condivisione da parte della difesa” di Sempio “dei suggerimenti tecnico scientifici forniti dal Generale (…) in merito allo svolgimento dell’incidente probatorio e alla possibile estensione dei temi oggetto di perizia”. L’ex comandante del Ris ha inoltre chiarito di essere stato nominato da Sempio fin dal 2017, ai tempi della prima indagine, poi archiviata, e ha deciso di fare un passo indietro in quanto “ritiene che siano venuti meno i presupposti per il mantenimento del proprio incarico”.

Secondo Garofano, l’unica ragione che ha portato alla sua rinuncia è la mancata considerazione delle evidenze scientifiche che, a suo avviso, “meriterebbe di essere scagionata” dall’ipotesi di reato per la quale è indagata Sempio. Inoltre, ha menzionato i recenti “sconsiderati e gravi attacchi mediatici” che ha subito, relativi alla ricezione di una somma di denaro nell’aprile 2017. “Si tratta del pagamento di prestazioni professionali rese su incarico dei difensori che all’epoca assistevano” l’amico del fratello di Chiara Poggi”, ha rimarcato.

Garofano ha spiegato che la consulenza riguardava una “consulenza genetico forense negli interessi della famiglia di Andrea Sempio”, con documenti forniti dagli stessi legali. “La relazione tecnica, datata 27 gennaio 2017, venne inviata a mezzo e-mail” alla difesa, che l’ha apprezzata, seguita dall’emissione della fattura n. 15/2017 per gli onorari maturati, pari a 5mila euro.

Infine, Garofano ha dato “mandato ai propri legali affinché procedano nelle competenti sedi giudiziarie nei confronti di coloro che lo hanno diffamato ipotizzando il suo coinvolgimento in vicende di rilevanza penale” e ha sottolineato di essere “del tutto estraneo” a tali accuse.

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