Genitori arrestati per maltrattamenti e matrimonio forzato di una giovane bengalese a Rimini

02.10.2025 07:25
Genitori arrestati per maltrattamenti e matrimonio forzato di una giovane bengalese a Rimini

Rimini: Costretta a un matrimonio combinato, la giovane bengalese trova rifugio in Italia

Una ragazza di origini bengalesi, oggi ventenne, è stata vittima di un matrimonio combinato imposto dai genitori, una situazione che la ha riportata indietro nel tempo. All’età di sette anni, la giovane si trasferì a Rimini, dove ha vissuto la vita di un’adolescente normale fino al raggiungimento della maggiore età. Tuttavia, è stata portata con l’inganno in Bangladesh per presunti motivi familiari, dove è stata privata della libertà e spinta a un matrimonio già deciso, riporta Attuale.

Secondo un’inchiesta condotta dalle autorità, la famiglia ha architettato un piano per costringerla a sposarsi con un uomo più grande di dieci anni, appartenente a una famiglia influente. Nonostante le sue ripetute resistenze, manifestando il suo amore per un ragazzo di Forlì, la giovane ha dovuto affrontare pressioni incessanti, minacce e violenze fisiche. “Se non ti sposi, mi suicido”, le ripeteva il padre, consigliando la madre di legarla e di infliggerle danni fisici.

Il matrimonio si è svolto il 17 dicembre 2024, un evento privo di festeggiamenti e gioia, ma nonostante le continue pressioni, la giovane è riuscita a mantenere la sua determinazione. Dopo il matrimonio, le è stato imposto l’uso di sedativi per favorire una gravidanza, ma lei ha trovato il modo di procurarsi pillole anticoncezionali, evitando così di rimanere incinta. Questo atto di ribellione si rivela fondamentale per la sua salvezza. Le è stata concessa una temporanea visita in Italia, dove i genitori credevano che potesse ricevere cure migliori.

Tuttavia, all’arrivo all’aeroporto di Bologna nell’aprile scorso, è stata accolta dai carabinieri, informati da un tam tam di supporto. Prima del suo rientro, la giovane era riuscita a contattare un consultorio a Rimini e le volontarie di un centro antiviolenza, raccontando la sua drammatica situazione. I carabinieri l’hanno quindi portata in una località protetta.

I genitori sono stati rintracciati e posti agli arresti domiciliari su richiesta del gip Raffaele Deflorio. La madre, di 42 anni, e il padre, di 55, sono accusati di maltrattamenti in famiglia e induzione al matrimonio, reati ritenuti perseguibili in Italia poiché alcuni fatti sono stati commessi all’estero. Il sostituto procuratore Davide Ercolani ha ottenuto l’autorizzazione al procedimento dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in considerazione della gravità delle accuse.

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