Il comizio a Bari per spingere la candidatura di Lobuono
A prescindere dall’esito del referendum sulla giustizia, Giorgia Meloni continuerà il suo mandato a Palazzo Chigi. La premier ha ribadito questa posizione durante un comizio del centrodestra a Bari, volto a sostenere la candidatura di Luigi Lobuono alle elezioni regionali del 23 e 24 novembre. «Mettetevi l’anima in pace, la Meloni arriverà a fine legislatura e poi chiederà agli italiani di essere giudicata sul complesso di ciò che ha fatto. La Meloni a casa ce la possono mandare solo gli italiani, una cosa a cui la sinistra non è abituata: la democrazia», ha dichiarato la leader di Fratelli d’Italia, riporta Attuale.
La sfida del referendum sulla giustizia
Riguardo al referendum, Meloni ha difeso la riforma approvata da Camera e Senato, che considera contenente «norme di buonsenso». Nonostante ciò, accusa l’opposizione di utilizzare questa riforma per attaccare il governo, accusandolo «di qualsiasi nefandezza, di volere i pieni poteri, di assoggettare la magistratura alla politica». Secondo Meloni, le opposizioni non tollerano il fatto che il governo stia «togliendo il controllo dalla politica», affermando: «Noi vogliamo una magistratura che sia libera, non controllata da nessuno. E sono certa che migliaia di magistrati nel segreto dell’urna voteranno a favore. Anche molti esponenti di sinistra».
La «manovrina» e l’attacco a Pd e Cgil
Nel difendere l’operato del suo governo, Meloni ha menzionato anche la manovra attualmente in discussione in Parlamento, la quarta sotto il suo esecutivo in tre anni, dal valore di 18,7 miliardi, qualificata come «una manovrina» dal centrosinistra. «Vale la pena di ricordare all’opposizione che avremmo potuto fare una “manovrona” se non avessimo 40 miliardi di euro di crediti del geniale Superbonus di Conte», ha controbattuto la premier.
L’attacco alla Cgil sullo sciopero generale
Successivamente, Meloni ha criticato la Cgil, che ha indetto uno sciopero generale per il 12 dicembre in protesta contro la legge di bilancio del governo. «Abbiamo messo in manovra una misura sui rinnovi contrattuali, che la Cgil voleva, e la Cgil cosa fa? Sciopero generale, di venerdì. Non sia mai che la rivoluzione la facciamo di martedì, a dimostrazione che i diritti dei lavoratori non sono prioritari per alcuni», ha affermato.
Le liste d’attesa e il messaggio in vista delle regionali
Considerando che il pubblico presente era composto da potenziali elettori per le prossime elezioni regionali, Meloni ha scelto di affrontare il tema della sanità. «Se le regioni ci danno una mano, il nostro obiettivo è abbattere le liste d’attesa. Anche qui le cose iniziano ad andare meglio: con i provvedimenti assunti a livello nazionale, quest’anno finora il Sistema sanitario nazionale ha erogato 1,3 milioni di prestazioni in più agli italiani. Di questo passo, a fine anno saranno oltre 2 milioni di prestazioni in più rispetto all’anno precedente grazie alle scelte del governo», ha dichiarato la premier.
Video copertina: Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev