La premier Giorgia Meloni ha ribadito l’impegno dell’Italia nel sostegno all’Ucraina, affermando: «Aiuteremo Kiev a difendersi dall’aggressore». Durante un punto stampa al termine del vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo, ha confermato che il governo si prepara a varare un nuovo decreto per l’invio di armi e aiuti militari all’Ucraina entro il 31 dicembre, riporta Attuale. La scadenza fissata dalla normativa vigente rende necessario un intervento rapido: «La possibilità di inviare aiuti all’Ucraina scade il 31 dicembre, un decreto ci sarà», ha sottolineato Meloni, evidenziando che il governo sta lavorando su questioni logistiche per garantire il supporto che serve a Kiev.
«Mosca non disponibile alla trattativa. Serve una pace giusta e duratura»
La presidente del Consiglio ha chiarito che «il decreto entro la fine dell’anno viene fatto in ogni caso perché serve. Non vuol dire lavorare contro la pace. Vuol dire che finché c’è una guerra aiuteremo l’Ucraina a potersi difendere da un aggressore». Meloni ha insistito sul fatto che, mentre si lavora per la pace, l’Italia continuerà a fornire supporto militare. Ha riconosciuto che le possibilità di un negoziato sono attualmente bloccate: «C’è una disponibilità da parte ucraina, europea e statunitense, ma non da parte russa». Ha ribadito la necessità di continuare a cercare una soluzione diplomatica: «Bisogna continuare a lavorare e spingere per una pace giusta, sostenibile e duratura».
Generatori di corrente per l’inverno ucraino
Oltre agli aiuti militari, Meloni ha citato anche il supporto di natura civile, in particolare per affrontare l’inverno. «Abbiamo già definito il sostegno all’Ucraina per i generatori di corrente. Le aziende italiane sono pronte a rispondere alla richiesta di aiuto del presidente Zelensky», ha affermato. Meloni ha specificato che la Russia tende a colpire infrastrutture strategiche che sono vitali per la popolazione civile: «Ci stiamo dedicando a questo, per aiutare la popolazione civile», ha aggiunto.
Il caso Cavo Dragone: «Attenzione alle parole. Parlava di cybersicurezza»
Meloni ha poi commentato le dichiarazioni dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che di recente aveva menzionato scenari di possibile «attacco preventivo» con la Russia. Ha esortato alla cautela: «È una fase in cui bisogna misurare molto bene le parole evitando quello che può far surriscaldare gli animi». Ha anche precisato che le affermazioni del comandante riguardavano specificamente la cybersicurezza: «La Nato è un’organizzazione difensiva: dobbiamo migliorare la prevenzione evitando che si generi confusione e paura».
Non so, ma mi sembra che ci stiamo impelagando in una situazione sempre più complicata… Mandare armi aiutando l’Ucraina è giusto, ma a che prezzo? E poi, ma chi finanzia tutto questo? In Italia ci sono tanti problemi…