“Gli hacker russi non sono più una minaccia”: Trump ferma tutte le cyber-operazioni contro Mosca

03.03.2025
"Gli hacker russi non sono più una minaccia": Trump ferma tutte le cyber-operazioni contro Mosca
"Gli hacker russi non sono più una minaccia": Trump ferma tutte le cyber-operazioni contro Mosca

Il comando statunitense interrompe gli attacchi contro il Cremlino. Eppure, durante il primo mandato e in segreto, lo stesso Trump chiedeva il contrario: la situazione e l’intreccio con la guerra in Ucraina

L’amministrazione Trump si avvicina ancora alla Russia, anche nelle azioni di contrasto ai noti sabotaggi informatici degli hacker più o meno affiliati al Cremlino: ora ce ne saranno di meno. La notizia arriva dal New York Times, che cita un funzionario governativo e due ex funzionari informati sulla vicenda. È stato il segretario alla difesa, Pete Hegseth, a ordinare al Cyber ​​command degli Stati Uniti di interrompere le operazioni offensive contro la Russia. La decisione sarebbe precedente allo scontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky nello Studio ovale della Casa Bianca.

La decisione di Trump contro gli hacker russi: è una scommessa su Putin

Gli ex funzionari di governo citati dal New York Times hanno detto che è comune ordinare pause nelle operazioni militari durante delicate trattative diplomatiche, come quelle in corso per la pace in Ucraina. E farlo proprio in questa fase è un’enorme scommessa da parte dell’amministrazione statunitense.

In sostanza, Trump conta sul fatto che Putin ricambi, allentando quella che molti chiamano la “guerra ombra” in corso contro gli Stati Uniti e i suoi tradizionali alleati in Europa. Le principali potenze europee continuano a dire che il loro sostegno all’Ucraina non è diminuito, anche se Trump, che ha cercato di presentarsi come un arbitro neutrale nel tentativo di porre fine alla guerra in Ucraina, a volte si è schierato apertamente con Putin. E viceversa.

Ma, nel frattempo, gli hacker russi continuano nelle loro azioni di disturbo anche durante le prime settimane dell’amministrazione Trump: sono stati riportati dei tentativi di penetrare nelle reti governativi statunitensi. Nell’ultimo anno, gli attacchi contro ospedali, infrastrutture e città americane sono aumentati.

Lo stesso accade in Europa e in Italia. Finora gli Stati Uniti sono stati a fianco delle nazioni europee, spesso con operazioni informatiche segrete, ma questa cooperazione potrebbe ora essere in pericolo.

Molte di queste operazioni sono gestite nel Regno Unito, dalla stessa divisione di intelligence che ha decifrato i codici Enigma nella seconda guerra mondiale, e in una certa misura dal Canada. È possibile che continuino a svolgere questo lavoro, mentre gli Stati Uniti si concentrano sulla Cina, l’avversario più sofisticato nel cyberspazio.

Gli attacchi informatici russi: i passaggi di consegne ignorati con l’amministrazione Biden

La Russia ha anche condotto un’aggressiva campagna di influenza durante l’ultima campagna presidenziale, secondo i resoconti delle agenzie di intelligence statunitensi durante l’amministrazione Biden. Nei recenti cicli elettorali, il Cyber ​​Command degli Stati Uniti ha condotto operazioni segrete per ostacolare o limitare tali sforzi di influenza.

Ma tutto questo sta per cambiare. Fa parte di un generale cambiamento dei rapporti tra il Cremlino e la Casa Bianca: il segretario di Stato, Marco Rubio, ha sottolineato l’urgenza di portare la Russia al tavolo dei negoziati sulla questione Ucraina e non “non li porterai al tavolo se li insulti, se sei antagonista”, ha detto, prima di mettersi sulla difensiva quando gli è stato chiesto perché gli Stati Uniti stessero allentando la pressione su Mosca, al punto da rimuovere il testo da una risoluzione Onu che descriveva la Russia come l’aggressore nella guerra in Ucraina. 

“Se fosse stato un democratico a fare questo, tutti avrebbero detto, beh, è ​​sulla buona strada per il premio Nobel per la pace -, ha commentato Rubio -. Questo è assurdo. Stiamo cercando di porre fine a una guerra. Non puoi porre fine a una guerra se entrambe le parti non si siedono al tavolo, a partire dai russi, e questo è il punto che ha sollevato il presidente. E dobbiamo fare tutto il possibile per cercare di portarli al tavolo per vedere se è anche solo possibile”.

Ma cosa è successo nel passaggio di consegne tra l’amministrazione Biden e l’ultima a guida Trump? I funzionari uscenti avrebbero esortato i nuovi a continuare nelle azioni di pressione sulla Russia, anche continuando ad armare l’Ucraina e a respingere il Gru e l’Svr, le due agenzie di intelligence russe che sono state dietro ad alcuni dei più aggressivi attacchi informatici e operazioni di spionaggio russi degli ultimi anni.

La struttura dei reparti hacker dei servizi segreti russi
La struttura dei reparti cyber dei servizi segreti russi (fonte: Mandiant)

Quando Trump firmava gli ordini segreti per combattere gli hacker russi

Eppure, durante il primo mandato, Trump aveva intensificato le cyberoperazioni contro la Russia. C’era anche una squadra dedicata all National security agency,  il “Russia Small Group”, creata dopo l’interferenza russa nelle elezioni del 2017. Trump aveva dato al Cyber ​cCommand nuove autorità per condurre operazioni informatiche offensive senza la diretta approvazione presidenziale. 

Una di queste operazioni è consisteva nell’intensificare gli sforzi per sondare la rete elettrica russa, come aveva scritto il New York Times, uno sforzo inteso come un avvertimento alla Russia di non interferire con le infrastrutture critiche americane.

Quando la notizia filtrò Trump la definì come “un atto virtuale di tradimento”, ma i suoi ex collaboratori hanno in seguito spiegarono che era preoccupato che la rivelazione avrebbe influenzato il suo rapporto con Putin. Ora sta facendo tutto il contrario, alla luce del sole, per migliorarlo.

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