Continuano gli scontri tra Thailandia e Cambogia nonostante l’annuncio di cessate il fuoco di Trump
Sabato gli scontri al confine tra Thailandia e Cambogia sono proseguiti, nonostante poche ore prima il presidente degli Stati Uniti avesse annunciato che, attraverso la sua mediazione, i due paesi si fossero accordati per un cessate il fuoco. Il primo ministro thailandese Anutin Charnvirakul ha dichiarato che le operazioni militari continueranno finché la Cambogia non ritirerà le sue truppe e non rimuoverà le mine antiuomo posizionate al confine, riporta Attuale.
Le ostilità tra Thailandia e Cambogia erano riprese lunedì scorso, dopo settimane di crescenti tensioni al confine. La Thailandia ha effettuato bombardamenti in Cambogia, sostenendo che l’esercito cambogiano avesse violato un precedente accordo di cessate il fuoco in vigore da fine luglio. Negli ultimi giorni, almeno 21 persone sono state uccise e circa 700mila evacuate. Durante la settimana, Trump ha affermato di poter fermare gli scontri semplicemente alzando il telefono. Venerdì, dopo aver parlato con i leader di entrambi i paesi, ha annunciato sui social che avevano acconsentito a fermare gli attacchi immediatamente, ma tale azione non si è concretizzata.
Thailandia e Cambogia sono in conflitto da mesi per il controllo di zone contese al confine lungo 820 chilometri, definito per la prima volta nel 1907 durante la colonizzazione francese. Oltre agli scontri, entrambi i paesi hanno attivato misure punitive reciproche in ambito commerciale, limitando l’ingresso ai rispettivi cittadini. Queste dispute sono parte di una rivalità storica alimentata da nazionalismi opposti.
A luglio, dopo giorni di conflitti, le due nazioni avevano avviato negoziati in Malaysia con la mediazione del governo locale per un accordo di cessate il fuoco. L’intervento di Trump, che aveva minacciato di interrompere i negoziati commerciali se non fosse stato raggiunto un accordo, aveva svolto un ruolo cruciale. Tuttavia, questo accordo si è rivelato fragile, e a dicembre i due paesi hanno ripreso ad accusarsi di violazioni, culminando nella ripresa dei combattimenti di questa settimana.
Trump, che sostiene di essere un grande mediatore e di aver concluso conflitti durante il suo mandato, ha reagito con disappunto alla ripresa degli scontri. Martedì, il giorno dopo la ripartenza dei combattimenti, ha affermato: «Mi pesa dirlo, ma Cambogia e Thailandia hanno ricominciato oggi [in realtà era il giorno prima, ndr], e domani dovrò fare una telefonata». Ha aggiunto: «Chissà, magari farò una telefonata e fermerò la guerra tra due paesi molto importanti?».