Redazione
Con il solo voto contrario degli Stati Uniti e 15 favorevoli non passa la risoluzione delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato nella Striscia. Nel testo veniva menzionato anche il rilascio degli ostaggi israeliani come condizione per la tregua
Gli Stati Uniti hanno bloccato con il proprio veto la risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu per un cessate il fuoco a Gaza. Con 14 voti favorevoli su 15, nessun astenuto e un solo contrario, è stata quindi bocciata la richiesta di una tregua. La bozza di risoluzione, tra l’altro, aveva subito modifiche importanti proprio per cercare di evitare il veto Usa, che però è arrivato comunque.
Le motivazioni di Washington
In particolare, dalla richiesta di cessate il fuoco era stato eliminato il riferimento al capitolo 7 della Carta Onu, dedicato alle “azioni rispetto alle minacce alla pace”, che consente al Consiglio di adottare misure per far rispettare le sue risoluzioni, tra cui l’interruzione delle relazioni economiche e diplomatiche. Misure che, con il riferimento al suddetto capitolo, avrebbero potute essere imposte ad Israele.
Nel testo si chiedeva “un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente” nella Striscia insieme al “rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi” e “all’ingresso sicuro e senza ostacoli di assistenza umanitaria su larga scala” anche nella parte nord di Gaza, con la chiara denuncia verso qualsiasi tentativo di affamare la popolazione.
Nonostante tale modifica Washington ha comunque posto il veto, motivando la scelta con l’assenza di una condanna esplicita ad Hamas e un accento non sufficientemente marcato sulla liberazione degli ostaggi israeliani come condizione per raggiungere il cessate il fuoco.
“Il testo mandava il messaggio sbagliato”
“La fine durevole della guerra a Gaza necessita il rilascio degli ostaggi. Si tratta di due aspetti sono collegati in maniera inseparabile”, ha affermato il vice ambasciatore americano all’Onu, Robert Wood, commentato il veto americano. “Il testo avrebbe inviato il messaggio sbagliato alle parti, e cioè che la strategia di Hamas è vincente. Non è Israele che si mette in mezzo all’accordo per la tregua, ma Hamas”.
