Governo Meloni: dopo 1.000 giorni, i ministri più e meno apprezzati

16.07.2025 12:55
Governo Meloni: dopo 1.000 giorni, i ministri più e meno apprezzati

Dopo 1.000 giorni dall’insediamento del governo di Giorgia Meloni, YouTrend ha svolto una ricerca approfondita per analizzare l’opinione pubblica italiana riguardo al gradimento dei ministri e alle decisioni fondamentali dell’esecutivo. I risultati offrono un quadro articolato e, in alcune aree, severo, evidenziando una distribuzione disomogenea tra consensi e critiche nei confronti dei membri del governo e delle loro strategie, riporta Attuale.

Panoramica generale sul governo e sui ministri

A distanza di mille giorni dal suo insediamento, il governo Meloni si presenta con il 62% degli intervistati che esprimono un giudizio negativo (+2% rispetto a giugno). Solo il 34% degli italiani ha un’opinione positiva, in lieve diminuzione rispetto al mese precedente. Niente sembra risparmiare le figure chiave del governo: la fiducia è stabile o in calo per tutti, incluso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che, nonostante sia il più apprezzato con il 60%, subisce un -3%.

Posizionamento dei principali leader politici

  • Giorgia Meloni (Presidente del Consiglio): 34% di fiducia (-1%)
  • Giuseppe Conte: stabile al 27%
  • Antonio Tajani: 26% (-2%)
  • Elly Schlein: 25% (-1%)
  • Matteo Salvini: 22% (stabile)
  • Carlo Calenda: 16%
  • Matteo Renzi: 11%

Analisi della performance della squadra di governo

Ministri più apprezzati e meno graditi

Matteo Salvini risulta il ministro con il minor indice di popolarità tra i membri del governo. Sebbene non riceva critiche particolarmente severe dal suo elettorato leghista, negli altri gruppi politici raccoglie il maggior numero di valutazioni negative (26% di indicazioni “peggiori” e 42% di giudizi negativi tra chi esprime un’opinione).

In controtendenza, Giancarlo Giorgetti (Economia) si distingue come uno dei più apprezzati, tanto dalla maggioranza quanto, sorprendentemente, dagli oppositori (9% di indicazioni spontanee, 17% nette; addirittura 18% tra gli elettori del “campo largo”, con un 38% in termini netti).

Apprezzato anche Guido Crosetto (Difesa), che ottiene un 33% di giudizi positivi (contro il 39% negativi), superando Meloni (34% positivi, 55% negativi) e Tajani (30% positivi, 48% negativi).

Il ministro con il punteggio più basso è Daniela Santanché (Turismo): solo l’11% degli italiani esprime un giudizio positivo nei suoi confronti, mentre il 66% ha un’opinione negativa, sorprendentemente, il 51% degli elettori di centrodestra desidera un cambiamento nella sua gestione ministeriale.

Riepilogo delle valutazioni sui ministri

MINISTRO

GIUDIZI POSITIVI %

GIUDIZI NEGATIVI %

Giorgia Meloni 34 55
Antonio Tajani 30 48
Giancarlo Giorgetti 33 35
Guido Crosetto 33 39
Matteo Salvini 22 66
Giuseppe Valditara 23
Daniela Santanché 11 66

(– dato non specificato)

Politiche in discussione: approvazione e dissenso

Il provvedimento più supportato è l’inasprimento della normativa contro il femminicidio, con il consenso del 38% degli intervistati. Tuttavia, l’approvazione non è uniforme: l’elettorato di centrodestra esprime una preferenza per iniziative quali l’eliminazione del reddito di cittadinanza (51%), l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione (41%) e sul lavoro pubblico (35%).

D’altra parte, la costruzione del Ponte sullo Stretto si classifica come l’iniziativa meno apprezzata, specialmente tra gli elettori dell’opposizione (56%) e con un consenso generale del 36%. Il Decreto Sicurezza emerge come uno dei provvedimenti più contestati, essendo il secondo più osteggiato dalle opposizioni (50%; addirittura il 60% tra gli elettori PD e il 63% tra quelli di AVS).

Situazione politica attuale e intenzioni di voto

La bassa fiducia verso il governo e i suoi ministri si riflette anche nelle intenzioni di voto. Fratelli d’Italia ha registrato una leggera flessione, attestandosi al 28,1%. Il PD rimane stabile al 22,1%. Da notare la crescita del Movimento 5 Stelle (+0,8%, 12,7%) e di alcuni partiti minori, come AVS (+0,4%, 7,3%) e Azione (+0,4%, 3,6%). La percentuale di astenuti e indecisi è in aumento, raggiungendo il 41,6%.

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