Hamas ha accettato l’accordo di tregua: quali sono i prossimi passaggi

14.01.2025
Hamas ha accettato l'accordo di tregua: quali sono i prossimi passaggi
Hamas ha accettato l'accordo di tregua: quali sono i prossimi passaggi

Gli Stati Uniti, l’Egitto e il Qatar hanno trascorso l’ultimo anno cercando di mediare e porre fine alla guerra che dura da 15 mesi e di garantire il rilascio di decine di ostaggi catturati nell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023

Hamas ha accettato la bozza di accordo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio di decine di ostaggi: lo affermano due funzionari israeliani coinvolti nei colloqui, citati dall’Associated Press e ripresi dai media israeliani. La conferma della firma di un “accordo chiaro e globale” è arrivato anche da Hamas, che ha precisato di aver informato le altre fazioni palestinesi circa i progressi fatti nei negoziati, aggiungendo che i capi delle fazioni hanno espresso soddisfazione per gli sviluppi.

In cambio, secondo la bozza dell’accordo in fase di negoziazione tra Israele e Hamas, di cui Associated Press ha ottenuto una copia, Israele rilascerà 50 detenuti palestinesi per la liberazione di ognuna delle 5 soldatesse in ostaggio a Gaza. Un funzionario israeliano afferma che sono stati fatti progressi, ma i dettagli sono comunque in fase di definizione. Il piano dovrà essere sottoposto al governo israeliano per l’approvazione finale.

Dall’ultimo round di colloqui in Qatar potrebbe arrivare una tregua che allevierebbe il dolore dei gazawi, sotto l’incessante bombardamento israeliano dall’8 ottobre 2023 come risposta agli attacchi dei miliziani palestinesi del 7 ottobre, e quello degli israeliani, che da oltre un anno chiedono il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas. Gli Stati Uniti, l’Egitto e il Qatar hanno trascorso l’ultimo anno cercando di mediare e porre fine alla guerra che dura da 15 mesi e di garantire il rilascio di decine di ostaggi catturati nell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Circa 100 israeliani sono ancora prigionieri a Gaza e l’esercito israeliano ritiene che almeno un terzo di loro sia morto. 

Cosa prevede il piano di tregua tra Hamas e Israele

L’accordo previsto avverrà in tre fasi: nella prima avverrà lo scambio tra rapiti e prigionieri e l’esercito inizierà a ritirarsi dalle zone invase. Nel dettaglio, l’accordo, basato su un quadro definito dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden e approvato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, inizierebbe con il rilascio graduale di 33 ostaggi nell’arco di un periodo di sei settimane. Tra gli ostaggi rilasciati da Hamas ci sarebbero donne, bambini, anziani e civili feriti, in cambio di centinaia di donne e bambini palestinesi imprigionati da Israele.

Tra i 33 ostaggi rilasciati ci sarebbero cinque soldatesse israeliane. Per ognuna di loro verrebbero rilasciati in cambio di 50 prigionieri palestinesi, tra cui 30 militanti che stanno scontando l’ergastolo. Entro la fine della prima fase, tutti i prigionieri civili, vivi o morti, verranno rilasciati da Hamas.Durante questa prima fase, della durata di 42 giorni, le forze israeliane si ritirerebbero dai centri abitati, per permettere ai palestinesi di tornare nelle loro case nel nord della Striscia di Gaza.

Se la prima fase verrà portata a termine, il 16esimo giorno dall’entrata in vigore dell’accordo, Israele avvierà i negoziati per una seconda fase per liberare i prigionieri rimasti (soldati maschi e uomini in età militare) e i corpi degli ostaggi uccisi. In base all’accordo di cessate il fuoco completo, Israele si ritirerà dalla maggior parte delle aree della Striscia di Gaza. Tel Aviv manterrà comunque i suoi soldati sul Corridoio Filadelfia, a fascia di territorio lungo il confine di Gaza con l’Egitto, da cui Hamas aveva inizialmente chiesto a Israele di ritirarsi, e anche nel Corridoio Netzarim che taglia in due Gaza, da est a ovest. Si tratterebbe di una presenza militare comunque “temporanea”.

L’accordo prevede anche un aumento degli aiuti umanitari, con circa 600 camion in arrivo ogni giorno nella Striscia. 

Il piano sarà vincolante per Trump

Il segretario di Stato americano Antony Blinken presenterà oggi in un discorso all’Atlantic Council un piano per la ricostruzione e l’amministrazione di Gaza dopo la guerra tra Israele e Hamas, hanno detto ad Axios tre funzionari statunitensi. Blinken è alla sua ultima settimana al dipartimento di Stato, ma spera che il suo progetto diventi un punto di riferimento per qualsiasi futuro piano per Gaza, anche per la nuova amministrazione Trump. 

Il presidente eletto Donald Trump ha detto a Newsmax ieri sera che Israele e Hamas sono “molto vicini” a un accordo. Un piano per la struttura di governance di Gaza post-Hamas è fondamentale per gli sforzi volti a implementare la seconda fase dell’accordo, che dovrebbe portare a un cessate il fuoco permanente e alla fine della guerra.

Il piano di tregua tra Israele e Hamas tuttavia non incontra i favori dell’estrema destra israeliana. Il ministro di ultradestra Itamar Ben Gvir ha dichiarato oggi di aver bloccato più volte, nell’ultimo anno, un accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas, definendolo “una resa”. E ha invitato il ministro Bezalel Smotrich a unirsi a lui per fermare l’intesa attuale minacciando il ritiro dal governo. Tuttavia, ha sottolineato che non intende far cadere il premier Benyamin Netanyahu.

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