Finlandia e Germania hanno avviato un’indagine, non viene considerato un guasto accidentale e si parla di “attori malintenzionati”. Nel Baltico non è la prima volta: cosa è successo
Il taglio di due cavi sottomarini in fibra ottica per le comunicazioni nel Mar Baltico riaccende i timori di sabotaggi alle infrastrutture strategiche europee. Uno dei cavi danneggiati collega Germania e Finlandia e i due governi hanno pubblicato una dichiarazione congiunta in cui annunciano indagini per il sospetto di “un danno intenzionale”. L’episodio ha ricordato altri incidenti avvenuti nel Baltico trattati dalle autorità come dolosi, tra cui i danni a un gasdotto e ai cavi sottomarini l’anno scorso e le esplosioni del Nord Stream nel 2022. Nel comunicato dei governi tedesco e finlandese non vengono fatte accuse specifiche ma viene ricordato che “la nostra sicurezza europea non è solo minacciata dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, ma anche dalla guerra ibrida di attori malintenzionati”.
A cosa servono i cavi sottomarini nel Baltico: la mappa
I cavi tagliati nel Mar Baltico sono due. Un cavo lungo 1.200 chilometri che collega Helsinki al porto tedesco di Rostock, il C-Lion, ha smesso di funzionare intorno alle due di notte di lunedì 18 novembre. È di proprietà di Cinia, società di telecomunicazioni e sicurezza informatica controllata dallo stato finlandese. Con 218 km di lunghezza, invece, l’altro cavo, il Bcs InterWest Interlink, collega la Lituania all’isola svedese di Gotland ed è andato fuori servizio domenica sera, secondo quanto comunicato da Telia Lietuva, azienda lituana controllata dalla svedese Telia Company, tra le più grandi aziende di telecomunicazione baltiche.
Il danno al cavo tra Finlandia Germania si è verificato nei pressi della punta meridionale dell’isola svedese di Oland. Potrebbero volerci dai cinque ai quindici giorni per le riparazioni, ha dichiarato in una conferenza stampa il direttore generale di Cinia, Ari-Jussi Knaapila. Secondo un’analisi delle rotte sottomarine condotta dalla Cnn, l’area interessata dall’interruzione del cavo tra Finlandia e Germania dista circa 100 chilometri dal cavo tra Lituania e Svezia che è stato tagliato.
Queste infrastrutture in fibra ottica permettono la trasmissione dei dati internet e collegano tra loro i vari data center nel Mar Baltico. L’accesso a Internet in Finlandia avviene tramite la Svezia, mentre i clienti lituani di Telia non sono stati interessati dal problema e il traffico internet è stato reindirizzato tramite altri canali. I media statali lituani sono stati i primi a segnalare il taglio tra Lituania e Svezia, riferendo che il cavo gestiva circa un terzo della capacità internet del Paese, poi ripristinata a pieno.
Per Germania e Finlandia è un sabotaggio: i casi sospetti nel Baltico, tra gasdotti e cavi sottomarini
In una dichiarazione congiunta, i ministri degli Esteri di Germania e Finlandia hanno detto apertamente che le indagini sui cavi tagliati si basano su un atto ostile e intenzionale: “Siamo profondamente preoccupati per il cavo sottomarino reciso che collega Finlandia e Germania nel Mar Baltico – si legge nella nota -. Il fatto che un incidente del genere sollevi immediatamente sospetti di danni intenzionali la dice lunga sulla volatilità dei nostri tempi. È in corso un’indagine approfondita. […] Salvaguardare la nostra infrastruttura critica condivisa è fondamentale per la nostra sicurezza e la resilienza delle nostre società”. Anche secondo i funzionari di Cinia il cavo tra Finlandia e Germania è stato reciso “da una forza esterna”, hanno detto a Reuters.
Pochi giorni prima dei guasti, la nave spia russa “Yantar” era stata scortata dalla marina irlandese fuori dalle acque territoriali dopo che aveva pattugliato un’area contenente condutture e cavi sottomarini critici per l’energia e internet. E poche settimane prima, gli Stati Uniti avevano avvertito di attività militari russe sospette intorno a cavi sottomarini in Europa.
L’area del Mar Baltico è sotto osservazione a causa della concentrazione di infrastrutture strategiche come gasdotti e cavi internet. Nel 2023, un’indagine congiunta delle emittenti pubbliche di Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia aveva dimostrato che almeno 50 navi russe avevano raccolto informazioni negli ultimi 10 anni per mappare i fondali come parte di un programma per il potenziale sabotaggio di cavi sottomarini e parchi eolici nella regione.
A ottobre dello stesso anno, il gasdotto Balticonnector che collega Finlandia ed Estonia era stato danneggiato e i sospetti erano caduti su una nave cinese che aveva operato nell’area. E ancora, nel 2022, parte del gasdotto Nord Stream che collegava la Russia alla Germania nel Mar Baltico era stato distrutto da un’esplosione. Nel caso, ancora sotto indagine, si parla anche di un coinvolgimento dell’Ucraina.
La vulnerabilità di queste infrastrutture era emersa anche durante i primi attacchi Houthi nel Mar Rosso: come avevamo visto, nelle chat Telegram vicine al gruppo affiliato all’Iran si parlava di danneggiare i cavi sottomarini che, tra le altre cose, fanno confluire il traffico internet in Italia ed Europa.