I dialoghi privati dei leader diventano pubblici: episodi controversi alla riunione di Sharm el Sheikh

15.10.2025 18:25
I dialoghi privati dei leader diventano pubblici: episodi controversi alla riunione di Sharm el Sheikh

Trump e i Fuorionda: Caos e Risate alla Riunione di Sharm el Sheikh

Durante la riunione di lunedì a Sharm el Sheikh, in Egitto, sono emersi episodi controversi legati ai fuorionda del presidente Donald Trump, alla presenza di una trentina di leader internazionali. In un’atmosfera sia pomposa che caotica, Trump ha interagito con i partecipanti, mentre due conversazioni private, catturate accidentalmente dai microfoni, hanno attirato l’attenzione dei media, riporta Attuale.

Un episodio particolarmente problematico ha coinvolto il dialogo tra Trump e il presidente indonesiano Prabowo Subianto, il quale ha chiesto la possibilità di contattare Eric o Donald Junior, figli del presidente statunitense. Entrambi rivestono ruoli chiave nella Trump Organization. Trump ha assicurato che ne avrebbe preso nota, mentre Prabowo ha accennato alla necessità di “trovare un nuovo posto”. I media americani hanno interpretato questa conversazione come un possibile collegamento a investimenti immobiliari della Trump Organization a Giacarta e Bali.

Durante una pausa, il primo ministro canadese Mark Carney ha scherzosamente fatto notare a Trump di averlo chiamato “presidente del Canada”. Trump ha risposto: “Almeno non ti ho chiamato governatore”, un riferimento a un episodio precedente in cui si era confuso con l’allora primo ministro canadese Justin Trudeau, proponendo ironicamente che il Canada diventasse il 51esimo stato degli Stati Uniti.

Questo non è il primo caso di fuorionda durante conversazioni politiche. A settembre, in una parata militare a Pechino, Xi Jinping, Vladimir Putin e Kim Jong Un sono stati sorpresi in una discussione privata sulla longevità, convinti di avere un futuro molto lungo davanti a loro. Nel 2024, invece, il presidente Biden ha destato preoccupazioni diplomatiche affermando che la Cina stava “testando in modo aggressivo gli Stati Uniti” in Asia meridionale, frase che è diventata pubblica.

Il passato è ricco di fuorionda celebri. Nel 2011, durante il G20 di Cannes, Barack Obama e Nicolas Sarkozy furono immortalati mentre criticavano il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Sarkozy dichiarò “Non lo supporto, è un bugiardo”, consapevole del peso delle sue parole. Analogamente, Jacques Chirac nel 2005 ha criticato la cucina britannica durante un incontro con Putin e Schröder, commentando: “Non ti puoi fidare di gente che cucina così male”.

In Italia, l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avuto la sua parte di fuorionda durante incontri con la cancelliera tedesca Angela Merkel, dove spiegava le divergenze tra i partiti di governo su temi migratori. Al campione di fuorionda italiani si aggiunge la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che in agosto a Washington commentò: “Io non voglio mai parlare con la mia stampa”.

Un esempio significativo risale al 2009, quando il politico Gianfranco Fini, registrato durante una conversazione con un procuratore, criticò Silvio Berlusconi, affermando che confondeva il consenso popolare con l’immunità da qualsiasi organo di controllo. Anche il presidente Sergio Mattarella ha fatto sorridere i cittadini durante il lockdown, rispondendo a un collaboratore riguardo ai capelli fuori posto: “Eh Giovanni, non vado dal barbiere neanche io”.

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