È la più grande protesta mai organizzata nei 55 di storia del colosso della tecnologia della Corea del Sud
Doveva durare tre giorni, fino al 10 luglio, ma lo sciopero dei lavoratori di Samsung Electronics in Corea del Sud continua. A tempo indeterminato. È quanto annunciato dal National Samsung Electronics Union (NSEU), il più grande sindacato che rappresenta i lavoratori del gigante tecnologico sudcoreano, per costringere la direzione a negoziare sui salari e sui giorni di ferie in più. “Dichiariamo un secondo sciopero generale a tempo indeterminato a partire dal 10 luglio, avendo appreso che la direzione non è disposta a discutere dopo il primo sciopero generale”, ha dichiarato in un comunicato il National Samsung Electronics Union che conta più di 30.000 membri, più di un quinto della forza lavoro totale dell’azienda, che ammonta a 125mila unità.
Già lo scorso 8 luglio circa 5mila lavoratori hanno incrociato le braccia per chiedere un aumento salariale al colosso della tecnologia. Ma la direzione della multinazionale non si è seduto al tavolo negoziale con le organizzazioni dei lavoratori, impedendo quindi che le due parti riuscissero a ridurre le loro divergenze. Si è arrivati così alla decisione di estendere il periodo della protesta, la più grande mai organizzata nei 55 di storia del colosso della tecnologia. Ma quali sono le richieste dei lavoratori? Il sindacato chiede un giorno di ferie in più per tutti i dipendenti e un aumento significativo dello stipendio per gli 855 iscritti che non hanno firmato l’accordo di negoziazione salariale del 2024. C’è poi la richiesta all’azienda di offrire più congedi retribuiti e di risarcire le perdite economiche subite durante gli scioperi non retribuiti.
La sciopero arriva in un momento di difficoltà della Samsung Electronics, segnato da un calo della domanda e della produzione di chip ad alta tecnologia. Secondo il sindacato, lo sciopero avrebbe interrotto la produzione su alcune linee di chip, anche se Samsung (in una fase delicata di accordi con Nvidia sulle forniture di processori per AI) sostiene che la protesta di alcuni lavoratori non ha causato alcuna interruzione della produzione. Nelle scorse settimane Samsung aveva anche annunciato profitti aumentati di 15 volte rispetto all’anno scorso (10.400 miliardi di won (7 miliardi di euro) rispetto ai 0,67 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente).