I rischi dell’intelligenza artificiale: Google Discover e la diffusione delle fake news

29.10.2025 06:45
I rischi dell'intelligenza artificiale: Google Discover e la diffusione delle fake news

Google Discover sotto accusa per diffusione di fake news

Lo scorso luglio, Reporters sans frontières (RSF) ha sollevato gravi preoccupazioni riguardo a Google Discover, la funzione di raccomandazione personalizzata dei contenuti integrata nei dispositivi Android e nell’app Google. Questa piattaforma suggerisce articoli agli utenti sulla base dei loro interessi, ma secondo RSF, tende a favorire contenuti poco affidabili e notizie false, alimentando così la disinformazione online. Per questo motivo, ha chiesto a Google di rivedere i criteri di selezione dei contenuti, promuovendo fonti giornalistiche che rispettino standard etici e professionali, riporta Attuale.

Google Discover è divenuta una delle principali fonti di traffico per i media a livello globale. Secondo i dati forniti dall’Alliance pour la Presse d’Information Générale (APIG), in Francia il servizio genera oltre 500 milioni di clic al mese verso articoli giornalistici. Tuttavia, dietro a questa impressionante capacità di distribuzione si cela un rischio crescente: la proliferazione di notizie false e fuorvianti, spesso generate da intelligenze artificiali mascherate da professionisti del settore. Un esempio è un articolo pubblicato nel giugno scorso da labottega-pinseria.fr, che annunciava senza fondamento la chiusura della catena di abbigliamento Promod. La notizia, completamente falsa, è stata ripresa da Google Discover, diffondendosi rapidamente e costringendo l’azienda a smentire pubblicamente quanto riportato.

Quello della notizia falsa non è un caso isolato. In Francia, il sito mika-conduite.fr ha diffuso un’informazione riguardante una legge che obbligava a potare gli alberi sopra i tetti, basandosi su un decreto che sarebbe stato emesso solo tre settimane dopo la pubblicazione. Questi episodi evidenziano come Google Discover stia diventando terreno fertile per siti che producono contenuti tramite AI senza alcuna verifica dei fatti. Un’inchiesta del portale Next ha rivelato che sono attivi oltre 4.000 di questi siti, progettati per sfruttare le debolezze dell’algoritmo di Discover, alcuni dei quali riescono addirittura a superare le testate giornalistiche nei suggerimenti offerti agli utenti.

Per contrastare questo fenomeno, sono necessarie riforme strutturali e strumenti di certificazione della qualità delle notizie. Google e altre piattaforme dovrebbero adottare filtri proattivi e criteri di verifica più rigorosi, per consentire un riconoscimento più rapido e facile dei contenuti professionali e per smascherare in tempi brevi articoli falsi e tendenziosi. Solo attraverso queste misure si può promuovere il giornalismo di qualità e garantire il diritto degli utenti a una corretta informazione.

Docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica di Milano e alla Lumsa di Roma

1 Comments

  1. Incredibile come Google Discover possa diffondere notizie così false e fuorvianti. Chi dovrebbe controllare la veridicità dei contenuti? Certo, le notizie false sono avvolte in un’incredibile velocità… come faremo a fidarci delle informazioni, se non ci sono filtri adeguati? La responsabilità non è solo degli utenti, ma anche delle piattaforme!!!

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