Il Caso di Chiara Poggi: Nuovi Sviluppi e Controversie
Garlasco (Pavia), 14 luglio 2025 – Recenti comunicati hanno confermato le divergenze interpretative riguardo al caso: “Nessuno afferma che sia contaminazione“, mentre dall’altro lato si sostiene “è da contaminazione”. Gli esiti delle analisi ripetute non hanno eliminato la discordanza tra i consulenti e gli avvocati delle diverse parti coinvolte nell’incidente probatorio che si sta svolgendo in merito all’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007, ora sotto l’attenzione della Procura di Pavia, riporta Attuale.
Oggi, la genetista Denise Albani, designata come perito da parte del Gip Daniela Garlaschelli, ha confermato i risultati emersi venerdì scorso: su cinque campioni prelevati tramite tampone oro-faringeo durante l’autopsia, tre sono stati giudicati “illeggibili”, uno è attribuito all’assistente del medico legale e uno rimane ignoto.
La questione si complica ulteriormente con l’emergere di un ulteriore profilo maschile, il quale, secondo l’avvocato Giada Bocellari, non corrisponde né a Alberto Stasi né ad Andrea Sempio, attualmente indagato. Gli avvocati di Stasi ritengono che se ci fosse una contaminazione nota, si dovrebbe anche sapere a chi appartenga il DNA.
“Il profilo non è stato attribuito a nessuno – prosegue l’avvocato – il che rende ancor più complicato il quadro investigativo”. In effetti, la Procura di Pavia e i carabinieri di Milano si trovano in una fase di indagine preliminare e non rilasciano commenti sugli esiti provvisori, ma si valutano come remote le possibilità che altri operatori, intervenuti nella gestione del corpo, possano avere contaminato la scena del crimine.
L’indagine continua a suscitare domande. Gli esperti avvertono la necessità di cautela nel trattare i dati raccolti, evidenziando che una garza contaminata potrebbe spiegare parte delle anomalie riscontrate. Secondo Luciano Garofano, consulente per la difesa di Sempio, la contaminazione potrebbe essere avvenuta prima del prelievo, sollevando interrogativi sulle procedure adottate.
L’attenzione ora si concentra su potenziali nuovi indagati e collegamenti con nomi che erano stati precedentemente accantonati. Da un lato, si parla di contaminazione da parte di personale intervenuto; dall’altro, emergono ipotesi di possibili complici presenti durante il crimine. Alcuni esperti sostengono che il DNA trovato potrebbe essere misto o addirittura frutto di manipolazioni avvenute in fase di raccolta.
Il caso di Chiara Poggi continua a evolversi, con nuovi elementi che possono cambiare la direzione delle indagini. La lotta per la verità e la giustizia si rivela ancora una volta complessa e intricata.