Il dossier sul terzo mandato: Forza Italia avvia le trattative, “ma anche per i sindaci”

12.06.2025 09:29
Il dossier sul terzo mandato: Forza Italia avvia le trattative, “ma anche per i sindaci”

Il Dibattito sul Terzo Mandato in Italia

Roma, 12 giugno 2025 – I toni del dibattito politico in Italia si fanno sempre più agguerriti. Antonio Tajani, in opposizione al terzo mandato, porta nelle sue argomentazioni ripetuti riferimenti storici, sostenendo che “non è una questione di volontà popolare; anche Mussolini e Hitler avevano vinto le elezioni”. Negli ambienti di Forza Italia si percepisce un clima di tensione, ma si intravedono anche opportunità di trattativa. Segnali codificati ma chiari emergono dal partito: Fulvio Martusciello, figure influente, insiste sul fatto che se il divieto del terzo mandato per i governatori dovesse essere eliminato, lo stesso trattamento debba estendersi alla legge 81 del 1993 riguardante l’elezione diretta dei sindaci. “Se si affronta il tema per i governatori, va affrontato anche per sindaci e province”, afferma Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, chiedendo elezioni dirette.

, riporta Attuale.

La posizione di Forza Italia, evidenziata dalle parole di Martusciello, segna un punto cruciale in una trattativa che si preannuncia complessa. Dall’altra parte, Matteo Salvini, leader della Lega, cerca di mantenere un profilo basso, pur dichiarando che “la posizione è chiara”. Durante il consiglio federale, che ha confermato il raduno a Pontida per il 21 settembre, si è discusso delle dichiarazioni di Tajani, accolte con malumore dai governatori del Nord, i quali hanno chiesto un vertice di maggioranza per analizzare proposte concrete.

La proposta di eleggere direttamente i sindaci si inserisce in un contesto più ampio, come suggerisce Luca Zaia, governatore veneto, che definisce il dibattito sul terzo mandato come rappresentativo di un’Italia “a macchia di leopardo”. Questa osservazione non si limita solo alla geografia, ma tocca anche le differenze politiche: la direzione nazionale di Forza Italia potrebbe contrastare con i gruppi locali. Allo stesso tempo, il centrosinistra, rappresentato da Elly Schlein, si oppone all’ampliamento dei mandati, cercando di limitare il potere degli amministratori locali. La proposta, che sarà formalizzata dal ministro Roberto Calderoli, deve però partire dalle regioni, rendendo la corsa verso il terzo mandato non solo un affare interno del partito, ma un tema di discussione regionale.

Tuttavia, ciò che non sembra in discussione è la riforma fiscale. Giorgia Meloni ha dichiarato l’intenzione di garantire ai cittadini di ceto medio una riduzione dell’IRPEF, un’istanza rilanciata da Forza Italia che propone una diminuzione dal 35% al 33%. Salvini, favorevole alla pace fiscale, si allea con la premier per supportare entrambe le misure: la rottamazione delle cartelle esattoriali, che dovrebbe iniziare nel 2026, è vista come complementare alle modifiche fiscali. Tajani ha dato il suo consenso, ma ha posto come condizione il prima eventuale taglio dell’IRPEF. Il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi, ha affermato: “Se ci sono i fondi, procediamo con la rottamazione”. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, si trova a gestire una limitata disponibilità finanziaria di 6 miliardi, giusto sufficiente per l’IRPEF, promettendo di tentare di “creare le condizioni” per un’ulteriore manovra.

Discorso simile vale per lo ius scholae, una questione su cui Tajani intende spiegare agli alleati la posizione di Forza Italia, mentre Salvini ribatte che non è una priorità. Fratelli d’Italia, attraverso Giovanni Donzelli, chiarisce che la proposta di Forza Italia non è parte del programma del centrodestra. Anche se in politica nulla è definitivo, i margini per raggiungere un accordo su questo punto sembrano ampiamente ridotti.

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