La situazione politica italiana e le indagini in corso
Roma, 24 luglio 2025 – Che interpretazione si può dare degli eventi che si stanno sviluppando da Milano a Marche, da Sala a Ricci? Sembra che ci siano più teoremi che fatti-reati alla base di queste indagini? Matteo Renzi, sempre attento al tema del garantismo, dichiara di non vedere evidenze di tangenti o reati dai documenti esaminati. “Conosco Sala e Ricci e non ho dubbi sulla loro integrità. Tuttavia, voglio avvertire tutti: manteniamo la calma, si tratta solo di un avviso di garanzia. La politica deve imparare a rispettare il lavoro dei magistrati e attendere le sentenze, continuando nel proprio operato. Oggi Sala e Ricci sono sotto inchiesta, così come anche Meloni, Piantedosi e Nordio. Diamo ai giudici il tempo di fare il loro lavoro, mentre i politici dovrebbero fare lo stesso. Un avviso di garanzia non è una condanna, basta con il giustizialismo!”, riporta Attuale.
Inchieste e giustizia selettiva
Se le inchieste avessero colpito la destra, si sarebbe parlato di giustizia a orologeria, sostiene Renzi. “La destra è sempre stata così. Ricordo quando Meloni attaccava mio padre per Consip, mio cognato per Unicef, me per Open, e tutto il PD per Bibbiano. Alla fine, tutti assolti. Ma Meloni non ha mai chiesto scusa. Si mostra giustizialista con gli avversari e garantista con i suoi, come nel caso di Delmastro e dei suoi familiari condannati, o Santanchè, sotto indagine. Nessuno di noi ha mai speculato su questi temi, a differenza di Meloni con gli altri”.
La debolezza della politica
“La verità è che la politica mostra debolezza di fronte alle inchieste. Anche questa riforma della separazione delle carriere è stata scritta da magistrati. Nordio, Bartolozzi, Mantovano: tutte figure espressione del mondo giudiziario, ora più che mai influenti nel governo di Meloni. Ma il vero problema è che il sistema giudiziario non funziona, come nel caso di Garlasco o delle migliaia di persone innocenti che ogni anno finiscono in carcere. La certezza della pena è un miraggio, come dimostra la fuga del killer di Corinaldo. E la giustizia civile è in un disastro completo: il Pnrr ha stanziato fondi per ridurre i tempi, ma Meloni li ha persi. Si parla di separazione delle carriere per distogliere l’attenzione dai veri problemi”.
La reazione di Giuseppe Conte
Giuseppe Conte ha immediatamente chiesto le dimissioni di Sala e messo in discussione la candidatura di Ricci: “È il tipico giustizialismo dei 5 Stelle?”. Renzi risponde: “Il Movimento 5 Stelle non cambia mai atteggiamento. Cambiano solo quando si trovano in situazioni simili. Non capisco perché chiedano dimissioni quando hanno esponenti come Chiara Appendino, condannata in via definitiva. Trovo ipocrita che si colpisca Ricci mentre nessuno commenti sulla condanna di Appendino. Spero che il PD non lasci spazio a questo giustizialismo alternato”.
Possibile alleanza tra le forze di sinistra?
“Sì, perché la vera battaglia ora riguarda il costo della vita, salari, famiglie che non arrivano a fine mese, giovani senza casa e coppie che rischiano la povertà dopo la nascita di un figlio. L’emigrazione è un problema crescente: nel 2023 ben 194mila italiani hanno lasciato il paese. Questi sono i temi da affrontare, e se il centrosinistra si unisce, avrà buone possibilità di battere la destra sovranista”.
Riforma della giustizia, un passo indietro
La riforma della giustizia è stata approvata: “Si tratta di una mia storica battaglia, ma per questo testo ho scelto di astenermi. Non è vera riforma, ma una semplice rivisitazione della separazione delle carriere con molti margini di miglioramento. Abbiamo proposto emendamenti, ma non ci è stata data ascolto. Ormai il governo impone leggi senza dibattito, un vero paradosso della sudditanza della politica al potere giudiziario”.
Il ministro Nordio e le responsabilità politiche
“Nordio è una persona rispettabile, ma ha mentito al Parlamento riguardo al caso Al Masri. Il ministro sembra sempre più alla mercé dei suoi dirigenti, mentre la situazione tra i magistrati è tesa. La coppia Mantovano-Bartolozzi guida una delle fazioni, anziché governare. Nel frattempo, la popolazione continua a pagare il prezzo delle inefficienze del sistema”.
Il referendum sulla giustizia
“Speriamo di arrivare a un referendum con un testo rivisto. Se questo sarà il caso, prenderemo decisioni prima del voto finale in Parlamento”.