Il governo indiano impone installazione obbligatoria di un’app di sorveglianza su smartphone
Il governo indiano ha avviato un controverso progetto che richiede a tutti i produttori di telefoni di installare un’applicazione governativa, denominata Sanchar Saathi, su ogni nuovo smartphone venduto nel paese. Quest’applicazione, già disponibile per il download, ha ampie autorizzazioni che le permettono di eseguire chiamate, inviare messaggi, accedere al registro delle comunicazioni, alle foto, ai file e alla fotocamera del dispositivo, riporta Attuale.
Secondo le dichiarazioni ufficiali, la misura ha come obiettivo la prevenzione della contraffazione e del furto di telefoni, oltre a garantire che i dispositivi non vengano utilizzati per attività illecite. Tuttavia, molti esperti e utenti hanno espresso serie preoccupazioni riguardo alla potenziale violazione della privacy, temendo un uso della app per scopi di sorveglianza da parte del governo.
Il decreto governativo, reso noto il primo dicembre, stabilisce che l’app non debba essere disabilitata o limitata dagli utenti. In risposta a crescenti critiche, il ministro delle Comunicazioni Jyotiraditya Scindia ha affermato che chi preferisse non avere l’app potrebbe disinstallarla in qualsiasi momento, senza però fornire dettagli su come procedere.
I produttori di smartphone hanno 90 giorni per conformarsi a questa normativa, che si applicherà anche ai dispositivi già fabbricati ma non ancora venduti. L’India rappresenta uno dei mercati più significativi per queste aziende, con oltre 1,2 miliardi di utenti. Tuttavia, la decisione ostacola gli standard di riservatezza adottati da molti produttori, che fondano la loro reputazione sulla protezione dei dati dei consumatori. Secondo fonti anonime, Apple ha dichiarato di non avere l’intenzione di rispettare quest’obbligo, come riportato da Reuters.
