Richiesta di chiarimenti sul blackout in Spagna e Portogallo
Anche dopo 49 giorni dall’enorme blackout del 28 aprile, il governo spagnolo ha finalmente reso noti i risultati di un’indagine volta a identificare le cause dell’incidente e le eventuali responsabilità. Sotto accusa sono finite direttamente la Red Eléctrica, responsabile della trasmissione dell’energia a livello nazionale e in parte di proprietà pubblica, e le aziende produttrici di energia, dalle quali Red Eléctrica acquisisce i servizi necessari, riporta Attuale.
Sara Aagesen, ministra della Transizione energetica, ha indicato che Red Eléctrica potrebbe aver commesso un errore nella pianificazione per il giorno del blackout. Era stato previsto l’uso di dieci centrali elettriche “convenzionali” (utilizzabili per gas, carbone e nucleare) in caso di bisogno dovuto a sovraccarichi, ma una di queste aveva annunciato la sua inattività per il 28 aprile, e Red Eléctrica ha scelto di non sostituirla, ritenendo tale azione non necessaria. Quando si è verificato il sovraccarico che ha portato al collasso della rete, Aagesen ha affermato che nessuna delle nove centrali rimaste operative ha funzionato come richiesto.
Nonostante i risultati dell’indagine siano in parte resi noti, molte informazioni restano riservate: non si conoscono, per esempio, quali aziende siano a capo delle centrali che non hanno garantito il loro funzionamento. Ciò che è certo, comunque, è che è stata esclusa definitivamente l’ipotesi che il blackout possa essere stato causato da attacchi informatici, come già stabilito in precedenti analisi.