Il ritiro della missione UNIFIL in Libano inizierà il 1 gennaio 2027

29.08.2025 17:56
Il ritiro della missione UNIFIL in Libano inizierà il 1 gennaio 2027

Il ritiro della missione UNIFIL in Libano iniziato nel 2027

La missione delle Nazioni Unite UNIFIL, attiva al confine tra Libano e Israele, avvierà il ritiro di tutto il personale il primo gennaio 2027, con completamento previsto entro la fine dell’anno, riporta Attuale. Questa decisione, significativa e controversa, è stata adottata dal Consiglio di sicurezza dell’ONU sotto forte pressione da parte degli Stati Uniti e, indirettamente, di Israele. UNIFIL è una delle missioni più grandi e longeve dell’ONU, presente dal 1978 con circa 10.500 militari e 800 civili, con l’Italia che ha tradizionalmente giocato un ruolo chiave, contribuendo con uno dei contingenti più numerosi e frequentemente assumendo ruoli di comando.

Negli anni, UNIFIL ha suscitato divisioni; è stata criticata da entrambe le parti in conflitto, Israele e Hezbollah, per non aver mantenuto una posizione neutrale, mentre l’opinione sulla sua efficacia rimane controversa.

UNIFIL, nota come Forza di interposizione provvisoria delle Nazioni Unite in Libano, è stata istituita nel 1978 per garantire un ritiro pacifico dell’esercito israeliano, che nel marzo di quell’anno aveva invaso il sud del Libano. Questa operazione mirava a mantenere la sicurezza lungo il confine riducendo la presenza dell’OLP, che in quel periodo intraprendeva attacchi contro Israele. L’invasione israeliana fu una reazione al massacro della strada costiera, in cui gruppi palestinesi uccisero 38 civili israeliani.

La missione UNIFIL inizialmente svolse compiti limitati, con un focus sulla distribuzione di aiuti umanitari e di monitoraggio. Dopo l’invasione israeliana del 1982, il suo mandato si ampliò ulteriormente e, nel 2006, a seguito della guerra tra Hezbollah e Israele, il Consiglio di Sicurezza approvò la risoluzione 1701 per risolvere il conflitto, richiedendo il disarmo di Hezbollah e il ritiro delle forze israeliane dal Libano.

Il mandato di UNIFIL è stato successivamente modificato per includere l’assistenza alle forze armate libanesi nel sud del paese e garantire il rispetto della Blue Line, una linea di demarcazione tra Libano e Israele, poiché un confine riconosciuto formalmente non esiste.

Tuttavia, l’interpretazione degli obiettivi della missione è stata complessa. Francia e Italia, paesi frequentemente coinvolti nella gestione di UNIFIL, hanno sostenuto che le forze ONU possono solo monitorare e segnalare violazioni, lasciando le azioni militari all’esercito libanese, che, nonostante i tentativi di miglioramento, rimane debole. Questa porzione di territorio è stata storicamente controllata da Hezbollah.

Critici come l’amministrazione statunitense hanno argomentato che UNIFIL avrebbe potuto svolgere un ruolo più attivo per prevenire gli attacchi di Hezbollah, intensificatisi dopo l’inizio della guerra a Gaza. Nell’ottobre 2024, l’esercito israeliano ha colpito ripetutamente alcune basi di UNIFIL, ferendo quattro soldati, mentre Israele chiedeva lo spostamento delle truppe ONU per evitare zone di combattimento.

Negli anni precedenti, Israele ha costantemente chiesto la chiusura della missione, con il sostegno della presidenza Trump, che ha cercato di giungere a un compromesso sul ritiro della missione. Il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha di fatto rinnovato il mandato di UNIFIL per ulteriori 16 mesi prima della chiusura, consentendo agli Stati Uniti di opporsi a un rinnovo senza una chiara indicazione di ritiro.

Il compito di UNIFIL sarà presumibilmente trasferito all’esercito regolare libanese, sebbene molti osservatori internazionali e alcuni governi europei, inclusa la Gran Bretagna, rimangano scettici sulle capacità delle forze armate libanesi di gestire la situazione.

Il ritiro coinvolgerà anche oltre mille militari italiani presenti nella missione, nella quale l’Italia è stata impegnata dal 1979, iniziando con un piccolo contingente per compiti di ricognizione. Oggi, l’Italia opera con 375 mezzi terrestri, una nave e diverse aerei, con una spesa significativa stimata per il 2024 in circa 160,5 milioni di euro.

1 Comments

  1. Ma è incredibile che tutte queste discussioni sul ritiro delle truppe non tengano conto dei veri problemi sul campo! Il Libano è una situazione diretta da tanti anni e ora ci si aspetta che l’esercito libanese possa prendere in mano una situazione così delicata? Un po’ naif come idea…

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