Il ruolo di Tony Blair nel nuovo piano di pace di Trump per Gaza

30.09.2025 10:45
Il ruolo di Tony Blair nel nuovo piano di pace di Trump per Gaza

Trump propone un “Consiglio di pace” per Gaza, con la partecipazione di Tony Blair

Il presidente statunitense Donald Trump ha svelato lunedì un piano per porre fine al conflitto nella Striscia di Gaza, proponendo la creazione di un “Consiglio di pace” internazionale che potrebbe esercitare un governo ad interim sull’area. Trump stesso dovrebbe presiedere il Consiglio, la cui carica appare principalmente simbolica, mentre l’ex primo ministro britannico Tony Blair è stato nominato come una delle figure chiave del gruppo, riporta Attuale.

Se il piano avrà successo, Blair potrebbe acquisire una notevole influenza sulla Striscia di Gaza, in qualità di membro prominente del Consiglio. I dettagli sui poteri del Consiglio rimangono vaghi, ma se si rivelassero ampi, c’è la possibilità che questo organo governi effettivamente Gaza ad interim. Questa prospettiva è particolarmente interessante, dato che le iniziative di Blair nella regione sono state spesso oggetto di critiche e controversie.

All’età di 72 anni, Blair è stato primo ministro britannico dal 1997 al 2007 con il Partito Laburista di centrosinistra. Ha dedicato gran parte della sua carriera politica alla questione mediorientale, affrontando continui contrasti. Durante il suo mandato, ha sostenuto le guerre in Afghanistan e in Iraq, avviate dall’allora presidente statunitense George W. Bush, che oggi sono generalmente riconosciute come fallimentari. Questo allineamento con Bush ha influito negativamente sulla sua reputazione, in particolare tra i progressisti.

Subito dopo aver lasciato l’incarico da primo ministro, nel giugno 2007, Blair ha assunto il ruolo di “inviato speciale” del Quartetto per il Medio Oriente, un organismo costituito da rappresentanti di Nazioni Unite, Stati Uniti, Unione Europea e Russia, incaricato di trovare soluzioni per il conflitto israelo-palestinese. Tuttavia, i suoi quasi dieci anni di attività in questo ruolo non hanno prodotto risultati significativi, ed è stato criticato dalla leadership palestinese per la sua vicinanza a Israele.

Negli anni successivi, Blair ha continuato a concentrarsi sulle questioni del Medio Oriente attraverso la sua organizzazione no-profit, il Tony Blair Institute for Global Change. Ha intensificato le relazioni con diverse nazioni arabe e ha stabilito un legame personale con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman.

Ultimamente, la sua collaborazione con l’amministrazione Trump si è rafforzata, in particolare con Jared Kushner, il genero di Trump, che aveva agito come consigliere per il Medio Oriente durante il primo mandato di Trump. Anche se questo coinvolgimento ha portato alla sua attuale posizione nel “Consiglio di pace”, le sue relazioni nella regione sono complicate da interessi economici significativi della sua famiglia.

Pochi giorni dopo l’annuncio del piano per Gaza, Blair ha descritto il progetto di Trump come “coraggioso e intelligente”. Tuttavia, all’interno del Partito Laburista britannico si registra un certo scetticismo. Il leader del partito, Keir Starmer, ha approvato l’iniziativa di Trump, ma un deputato laburista ha espresso preoccupazioni, affermando: “Penso che sia un’idea terribile, e molti colleghi che come me hanno a cuore la Palestina la pensano allo stesso modo”, come riportato dal Financial Times.

1 Comments

  1. Mah, davvero non so cosa pensare di questa proposta. Blair di nuovo in pista? Sembra un film già visto e non so se possa portare a qualcosa di buono. Qui in Italia ci si aspetta sempre il solito gioco di potere anziché una vera pace… Speriamo in bene, ma ho i miei dubbi.

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