Ilaria Salis chiede di essere processata in Italia, non in Ungheria, prima del voto sulla sua immunità

22.09.2025 23:15
Ilaria Salis chiede di essere processata in Italia, non in Ungheria, prima del voto sulla sua immunità

Richiesta di processo in Italia da parte dell’eurodeputata Ilaria Salis

L’eurodeputata di Avs, Ilaria Salis, ha richiesto di essere processata in Italia piuttosto che in Ungheria, dove ha definito la situazione come un «processo politico, dove la sentenza è già scritta». Tale richiesta è stata indirizzata direttamente al governo di Giorgia Meloni, evidenziando la mancanza di fiducia nel sistema giudiziario ungherese, riporta Attuale.

Salis ha dichiarato: «Io non voglio sottrarmi al processo. Anzi, voglio essere processata. Ma non in Ungheria, dove sarei soggetta a un processo politico. Voglio essere processata nel mio paese, in Italia. Ho fiducia nella magistratura italiana». In un’intervista al Corriere della Sera, ha affermato di sentirsi «preoccupata, agitata, ma anche fiduciosa» e ha espresso la convinzione che il governo possa garantire il suo diritto a un processo in Italia.

Il voto di martedì 23 settembre

La situazione di Salis si complica in vista del voto della commissione Affari Giuridici (JURI) del Parlamento Europeo, previsto per il 23 settembre, riguardante la richiesta di revocare la sua immunità. Anche se la commissione emetterà un parere, la decisione finale spetterà all’Aula, che delibererà nella prima settimana di ottobre. Solitamente, il voto dell’Aula tende a seguire quello della commissione, rendendo cruciale il voto imminente per Salis.

Favorevoli e contrari alla revoca dell’immunità

Al momento, Salis ha il supporto di 11 eurodeputati su 25 nella commissione, provenienti da diversi partiti, tra cui la Sinistra, i Verdi, i Liberali e i Socialisti, come il dem Brando Benifei. Tuttavia, sette eurodeputati, principalmente dai gruppi sovranisti e dai conservatori, sembrano intenzionati a votare per la revoca della sua immunità. L’esito dipenderà in gran parte dagli eurodeputati del Ppe, che attualmente tendono a favore della revoca, secondo la relazione del relatore Adrián Vázquez Lázara. Tuttavia, ci sono segnali di disaccordo all’interno del Ppe, dove la presenza di una frase sulla «assenza di fumus persecutionis» suscita dubbi tra i membri, specialmente dopo un episodio recente legato a un tweet del portavoce di Viktor Orban.

Due voti

Il voto su Salis avverrà in concomitanza con quello per la revoca dell’immunità dell’eurodeputato ungherese Péter Magyar, ex membro del governo e attuale leader dell’opposizione contro Orban. L’azzardo politico della commissione potrebbe consistere nell’accoppiare i due voti, critico nei confronti della situazione giudiziaria ungherese e sostenendo l’idea di una persecuzione politica. Tuttavia, alcuni membri del Ppe temono che un eventuale bloccaggio dell’immunità da parte di Magyar e Salis possa essere sfruttato da Orban nella sua campagna euroscettica.

1 Comments

  1. Non posso credere che una eurodeputata debba chiedere di essere processata nel proprio paese. La situazione in Ungheria è davvero allarmante! È come un brutto film dal quale non si può scappare, ma la fiducia nella giustizia italiana è fondamentale. Speriamo che il governo ascolti e protegga i diritti di Salis!!!

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