La minaccia della guerra nucleare
Torna l’incubo della guerra nucleare. Il presidente russo Putin, nel corso della riunione permanente del Consiglio di sicurezza sulla deterrenza nucleare, ha detto che il Cremlino si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari “in caso di aggressione contro la Federazione Russa e la Bielorussia”. Una mossa che secondo quanto annunciato potrebbe scattare anche nel caso in cui “il nemico, utilizzando armi convenzionali, crei una minaccia critica alla nostra sovranità”. Dall’altro lato il presidente ucraino Zelensky all’assemblea generale dell’Onu ha evocato lo spettro dell’incidente nucleare: “Recentemente ho ricevuto altre informazioni allarmanti dai nostri servizi di intelligence. Sembra che Putin stia pianificando attacchi ai nostri impianti nucleari e alle loro infrastrutture”. Il riferimento è alla centrale di Zaporizhzhia, occupata dalle forze russe: “Qualsiasi incidente critico nel sistema energetico potrebbe portare a una catastrofe nucleare. Un giorno che non dovrebbe mai arrivare”.
Italiani via dal Libano
Israele alza il tiro e sembra più vicino il momento di un’invasione di terra in Libano. L’annuncio del capo delle forze israeliane ai soldati è chiaro: “Tenetevi pronti”. La tensione è altissima e la diplomazia internazionale continua a lavorare per una tregua. “L’inferno si sta scatenando in Libano. Il Paese è sull’orlo del baratro”, ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. La Francia propone una tregua di 21 giorni, mentre l’Iran parla di una “catastrofe su vasta scala” in Medio Oriente e annuncia che sosterrà il Libano con “tutti i mezzi”. A dare la misura dell’allerta sono anche gli appelli dei Paesi occidentali ai connazionali per lasciare il Libano. Lo ha fatto anche l’Italia. Sono oltre 300 gli italiani che si trovano lì per motivi di lavoro. “Consigliamo loro di lasciare il Paese in questo momento. Ci sono ancora voli da Beirut”, ha detto il ministro degli Esteri Tajani. Per chi ha la doppia nazionalità italiana-libanese e non vorrebbe lasciare casa si lavora per incrementare le tutele.
Strage familiare
Ancora violenza in famiglia, ancora vittime. A Nuoro Roberto Gleboni, operaio forestale di 52 anni, ha compiuto una strage: ha ucciso la moglie Maria Giuseppina, 43 anni, la figlia Martina di 25, il figlio Francesco di 10 anni, il vicino di casa Paolo Sanna. Ha poi ferito l’altro figlio di 14 anni e l’anziana mamma. Infine si è suicidato. Ha usato una semiautomatica calibro 7.65, regolarmente detenuta. Tanta violenza stride con l’apparente normalità della famiglia Gleboni. Lui viene descritto da chi lo conosceva come una persona gentile e disponibile. Martina era tirocinante al tribunale di Nuoro, stravedeva per il suo papà. Il giorno della laurea, aveva dedicato parole commoventi ai genitori: “A mia madre, che ci ha creduto prima che ci credessi io. A mio padre, l’amore più grande della mia vita”. Cosa sia successo nell’appartamento dell’orrore e quale sia stato il movente della strage resta per il momento un mistero.
Bocciature più facili e multe per gli studenti
Nuove regole per gli studenti. Con il via libera definitivo da parte della Camera, diventa legge il disegno di legge Valditara sulla scuola. Il provvedimento reintroduce il voto in condotta, che potrà essere motivo di bocciatura. Alle scuole medie e nelle superiori si viene bocciati con il 5 in condotta e rimandati con il 6. Gli studenti potranno anche essere multati – da 500 fino a 10.000 euro – se responsabili di aggressioni a danno di dirigenti scolastici, docenti e altro personale. Somma che si aggiunge all’eventuale pagamento dei danni. Cambiano anche i provvedimenti disciplinari. Gli studenti sospesi non resteranno più a casa, lontano da scuola, ma saranno coinvolti, a seconda dei giorni di punizione ricevuti, in attività scolastiche o extrascolastiche “rieducative”. La nuova legge elimina i giudizi descrittivi e ripristina i giudizi sintetici nella scuola elementare: sufficiente, buono, ottimo. La riforma entra in vigore già dall’anno scolastico in corso.
I genitori di Yara contro Netflix
I genitori di Yara Gambirasio pronti a presentare un esposto contro Netflix per “violazione della privacy”. La famiglia contesta alcuni audio mandati in onda nella docuserie “Il caso Yara, oltre ogni ragionevole dubbio”ma che erano stati giudicati “irrilevanti” per le indagini tant’è che non comparirebbero neppure agli atti dell’inchiesta. In particolare si tratta di audio privati che Maura Panarese, mamma di Yara, lasciò sulla segreteria telefonica della figlia tredicenne scomparsa da Brembate Sopra il 26 novembre del 2010. Si sente la voce della mamma che, disperata, si rivolge alla figlia non sapendo che è già morta. Erano rimasti riservati fino alla messa in onda della serie di Netflix che li ha diffusi senza chiedere autorizzazioni ai genitori della ragazzina. Gli avvocati della famiglia di Yara Gambirasio, Andrea Pezzotta ed Enrico Pelillo, presenteranno un esposto al Garante della privacy.
Tommaso morto a 14 anni aspettando un cuore nuovo
Da tre anni era in cura per una patologia cardiaca e aspettava un cuore nuovo. Tommaso Bisciari, 14 anni appena, è morto per un malore mentre era a scuola a Fano. Era in classe quando ha perso i sensi. Soccorso, è morto in ambulanza. Il 14enne era uno dei 7.980 pazienti che ancora oggi, secondo il portale Sistema Informativo Trapianti dell’Istituto superiore della sanità, sono in attesa del trapianto di un organo. 707 persone attendono un nuovo cuore che, in media, arriva dopo 3 anni e mezzo dalla richiesta.
Il volontario morto per aiutare le vittime del maltempo
Voleva aiutare, voleva cercare la donna e il nipotino dispersi nel Pisano per il maltempo dei giorni scorsi. Sandro Banchellini, 48enne volontario della Croce Rossa, è invece morto in un incidente stradale mentre stava per raggiungere gli altri soccorritori.
Per i migranti in Italia cambia tutto
Il sistema per l’ingresso dei lavoratori stranieri in Italia è destinato a cambiare: nuove norme dovrebbero arrivare già nel Consiglio dei ministri di venerdì. La linea è quella di avere più click day, misure al contrasto dell’immigrazione irregolare e del traffico di esseri umani, anche migliorando le procedure di controllo alle frontiere.
Shein potrebbe risarcire i clienti
Shein, colosso delle vendite online a basso costo, al sotto la lente dell’Antitrust. L’ipotesi è “pubblicità ingannevole” perché avrebbe attratto i consumatori con un ecologismo solo “di facciata” attraverso “asserzioni vaghe, confuse” in tema di “circolarità” e di qualità dei prodotti e del loro consumo responsabile. Assoutenti si spinge anche a esigere l’eventuale risarcimento da parte di Shein di tutti i consumatori italiani che sono stati spinti a fare acquisti sulla base dei messaggi ingannevoli.
Esplosione in tribunale
Diverse persone sono rimaste ferite in un tribunale di Santa Maria, California, per l’esplosione di una bomba rudimentale. Un sospettato è stato arrestato e interrogato.