Indagini sulla frode del tax credit cinematografico: cinque fascicoli aperti dalla procura di Roma

12.09.2025 06:15
Indagini sulla frode del tax credit cinematografico: cinque fascicoli aperti dalla procura di Roma

Un nuovo capitolo nell’inchiesta sul tax credit del cinema si apre con cinque fascicoli d’indagine della procura di Roma, che indaga su presunti reati che spaziano dalla truffa alla pubblica amministrazione fino alle false comunicazioni sociali. Tra le società sotto esame c’è anche la One More Picture, fondata da Manuela Cacciamani, attuale amministratrice delegata di Cinecittà. L’inchiesta coinvolge anche la produzione del film diretto da Francis Kaufmann, un americano di 49 anni accusato di duplice omicidio a Villa Pamphili, riporta Attuale.

L’INDAGINE

A inizio agosto, il nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza ha richiesto al ministero della Cultura documentazione sui fondi pubblici e tax credit ricevuti da alcune società. Il capo ad interim della Direzione generale cinema, Mario Turetta, ha ricevuto la comunicazione dopo le dimissioni di Nicola Borrelli. Le indagini sono state avviate in seguito alla scoperta di 800mila euro ricevuti per il film “Stelle della Notte” dalla società Tintangel Films Llc, tramite la coproduzione Coevolutions Srl, che ha già ottenuto finanziamenti per dodici opere cinematografiche. I magistrati Antonio Verdi e il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini stanno conducendo l’inchiesta.

LE CARTE DEL MINISTERO

Attualmente, il procedimento è in modello 45, senza indagati ufficiali. I documenti forniti agli inquirenti riguardano i fondi incassati da One More Pictures e il tax credit per le opere prodotte, oltre alle consulenze e agli affidamenti diretti ricevuti dal Ministero attraverso Cinecittà, prima della nomina di Cacciamani. L’obiettivo è determinare se ci siano stati conflitti di interesse, illeciti o abusi nei finanziamenti erogati. Cacciamani ha dichiarato di non essere a conoscenza dell’indagine in corso.

LA POLEMICA

L’opposizione ha sollevato critiche nei confronti del ministro Alessandro Giuli e della sottosegretaria Lucia Borgonzoni. Elisabetta Piccolotti di Avs ha affermato: “La società fondata dall’attuale amministratrice delegata di Cinecittà, nominata per volere di Arianna Meloni, è oggetto di indagini per i fondi pubblici ricevuti e le consulenze assegnate”. Piccolotti ha chiesto che il ministero della Cultura venga purificato da interessi illeciti e favoritismi. Matteo Orfini del Partito Democratico ha invece sottolineato la necessità di un “cambio di passo immediato” nel settore cinematografico, richiedendo stabilità e visione industriale, mentre Gaetano Amato del Movimento 5 Stelle ha denunciato la situazione come un potenziale scandalo derivante dall’incapacità di chi governa.

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