Influenza 2025-2026, virus aggressivo: chi deve vaccinarsi e quando

27.10.2025 18:35
Influenza 2025-2026, virus aggressivo: chi deve vaccinarsi e quando

Roma, 27 ottobre 2025 – La vaccinazione rappresenta il metodo più efficace per prevenire l’influenza e ridurre le sue complicazioni, con il Ministero della Salute che lancia un allerta in vista di una nuova epidemia. Con il calo delle temperature, sono già stati registrati i primi casi di infezione, mentre gli esperti avvertono che l’influenza per l’inverno 2025-2026 si preannuncia “piuttosto aggressiva”, riporta Attuale.

Se per i giovani e le persone in buona salute il riposo e una tachipirina potrebbero essere sufficienti, i rischi per gli anziani e i soggetti considerati fragili rimangono elevati, in particolare con l’arrivo di una variante influenzale potenzialmente insidiosa.

“Quest’anno i sintomi dell’influenza sembrano essere abbastanza importanti”, afferma Stefano Centanni, professore di Pneumologia all’Università di Milano. “Dunque, la vaccinazione è imprescindibile e dobbiamo impegnarci a sostenere le campagne vaccinali, specialmente per i malati cronici e gli anziani”.

Per chi è raccomandata la vaccinazione

Le linee guida del Ministero della Salute suggeriscono fortemente la vaccinazione per le seguenti categorie: persone con più di 60 anni, donne in gravidanza e post partum, ricoverati in lungodegenza, individui con malattie croniche come diabete, patologie cardiache e respiratorie, e soggetti con problematiche immunitarie. È consigliata anche per categorie professionali come il personale sanitario, forze di polizia, vigili del fuoco, e donatori di sangue. Inoltre, è raccomandata ai bambini non a rischio nella fascia di età 6 mesi – 6 anni.

È comunque opportuno per chiunque desideri evitare l’influenza o attenuarne i sintomi, sempre previa consultazione con il proprio medico.

Chi vaccina e quando

Le vaccinazioni sono effettuate dai medici di famiglia, presso ambulatori vaccinali, e in alcuni casi anche presso il posto di lavoro, a partire dall’inizio di ottobre (40esima settimana dell’anno). È importante ricordare che la risposta immunitaria alla vaccinazione richiede circa due settimane per svilupparsi completamente, ma è possibile ricevere anche iniezioni intramuscolari in qualsiasi momento della stagione, anche dopo aver contratto la malattia.

Cinque milioni senza medico di base

Nonostante l’importanza della vaccinazione, quest’anno sono 5 milioni gli italiani privi di un medico di base, situazione aggravata dalla carenza di camici bianchi. Secondo Scotti, si è passati da 43mila a 37mila medici di famiglia, il che significa che la proposta vaccinale da parte dei medici non può concretizzarsi in molti casi, rappresentando un problema significativo per le persone croniche e anziane. Ciò limita anche l’assistenza durante i picchi influenzali, aumentando la pressione sui pronto soccorso, che diventano unici accessi al sistema sanitario. La situazione rischia di aggravarsi ulteriormente con l’arrivo di ulteriori virus respiratori, incluso Sars-Cov 2, responsabile del Covid-19.

Mascherine e igiene: le altre precauzioni

Per tutelare la propria salute e il sistema sanitario, oltre alla vaccinazione, è consigliato lavarsi frequentemente le mani, evitare affollamenti, e, se necessario, utilizzare una mascherina Ffp2. È fondamentale anche consumare frutta e verdura per rafforzare il sistema immunitario. “Dovrebbero essere evitati gli antibiotici che possono favorire la resistenza e indebolire il sistema immunitario, aggravando i sintomi. Inoltre, i decongestionanti nasali possono prolungare i sintomi del raffreddore”, avverte il professor Centanni. “Lavare il naso è l’alternativa più sana”.

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