Ingresso nell’Ue e 5 miliardi per le armi: Bruxelles apre le porte all’Ucraina

26.06.2024
Ingresso nell'Ue e 5 miliardi per le armi: Bruxelles apre le porte all'Ucraina
Ingresso nell'Ue e 5 miliardi per le armi: Bruxelles apre le porte all'Ucraina

Via libera ai negoziati per l’adesione di Kiev. Ok anche al fondo per l’assistenza militare

L’avvio ufficiale dei negoziati di adesione all’Unione europea e lo stanziamento di 5 miliardi per l’acquisto delle armi. Per l’Ucraina è “un giorno storico”, per usare le parole del presidente Volodymyr Zelensky: dai governi degli Stati membri è arrivato un doppio via libera che da un lato apre a Kiev le porte dell’Ue, e dall’altro consentirà all’esercito di rafforzarsi sul campo nella guerra contro la Russia.

Il passo più importante da un punto di vista politico è senza dubbio quello sull’ingresso nel blocco. “Oggi è un giorno storico in cui passiamo ai negoziati veri e propri con l’Unione europea per l’adesione dell’Ucraina”, ha esultato su Telegram Zelensky. “Il 28 febbraio 2022, pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione su larga scala, abbiamo firmato la domanda di adesione – ha ricordato il leader ucraino -. Quasi due anni fa, nel giugno 2022, abbiamo ottenuto la candidatura e lo scorso dicembre abbiamo ricevuto una decisione politica sui negoziati. Ma è da oggi (25 giugno, ndr) che inizierà la nostra adesione all’Unione europea: la prima conferenza intergovernativa tra l’Ucraina e l’Ue si terrà oggi”.

L’apertura dei negoziati riguarda anche la Moldavia ed è il risultato di un lungo braccio di ferro tra la quasi totalità dei Paesi Ue e l’Ungheria di Viktor Orban, contrario all’accelerazione sull’adesione di Kiev. Non a caso, lo sblocco formale della procedura d’ingresso è arrivato alla vigilia dell’ultimo summit Ue diretto dal governo belga, presidente di turno del Consiglio: dall’1 luglio a dirigere i lavori dei 27 saranno proprio Orban e i suoi ministri.

L’avvio dei negoziati non vuol dire che l’ingresso di Ucraina e Moldavia sua dietro l’angolo: i due Paesi dovranno apportare riforme per adeguarsi agli standard Ue, mentre dall’altra parte gli attuali membri dovranno trovare la quadra per l’eventuale allargamento. L’adesione di Kiev, Paese di oltre 40 milioni di abitanti ancora in guerra e potenza agricola, pone numerose difficoltà, a cominciare da quella degli aiuti finanziari di cui dovrebbe beneficiare. Ecco perché anche l’Ue, con ogni probabilità, dovrà riformare i suoi trattati per prepararsi ad accogliere l’Ucraina. 

Il passo in avanti sull’adesione è stata accompagnato dal via libera alla prima tranche da 5 miliardi di aiuti militari da parte dell’Ue. L’ok fa parte del testo degli impegni di sicurezza tra l’Ue e l’Ucraina che sarà formalizzato al summit di giovedì, al quale parteciperà anche Zelensky.

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