Inizio del processo contro Jair Bolsonaro per tentato colpo di stato
Oggi in Brasile è iniziata la fase finale di un processo storico, quello all’ex presidente conservatore e populista Jair Bolsonaro e a sette suoi collaboratori (tra cui diversi generali), accusati di avere organizzato un tentativo di colpo di stato alla fine del 2022. È storico perché è la prima volta che un leader politico o un militare brasiliano viene processato per crimini legati a un colpo di stato, nonostante nella storia del Brasile ce ne siano stati diversi. Quello più recente fu compiuto nel 1964, e portò all’instaurazione di una violenta dittatura militare che durò fino al 1985, riporta Attuale.
Bolsonaro e gli altri imputati sono accusati di diversi crimini, tra cui l’abolizione violenta dello stato di diritto, l’organizzazione di un colpo di stato e l’appartenenza a un’organizzazione criminale. Avrebbero elaborato un piano per mantenere al potere Bolsonaro nonostante avesse perso le elezioni presidenziali del 2022 contro il candidato progressista Luis Ignacio da Silva. Tale piano sarebbe stato all’origine degli assalti contro le sedi di diverse istituzioni a Brasilia, avvenuti l’8 gennaio 2023, e prevedeva anche di usare l’esercito per impedire che Lula si insediasse come nuovo presidente, incarcerandolo oppure uccidendolo. Il piano sarebbe fallito a causa dell’opposizione di diversi alti ufficiali dell’esercito.
Bolsonaro e gli altri imputati hanno negato le accuse e criticato il processo, definendolo una «persecuzione politica». In passato Bolsonaro aveva chiesto un’amnistia che permettesse alle persone che parteciparono agli scontri dell’8 gennaio 2023 di non essere condannate. Ad oggi, il 12 settembre la Corte suprema brasiliana comunicherà il verdetto emesso da un gruppo di cinque giudici. È probabile che gli imputati vengano dichiarati colpevoli, dato che molti giudici della Corte sono di orientamento progressista.
Il processo è guidato dal noto giudice Alexandre de Moraes, già coinvolto in casi importanti, tra cui uno del 2019 in cui Bolsonaro era accusato di aver diffuso notizie false e diffamatorie nei confronti della Corte. Durante quel processo, de Moraes aveva deciso di oscurare i social network X e Telegram per limitare la diffusione di notizie false.
Finora, il processo contro Bolsonaro ha suscitato forti divisioni nell’opinione pubblica brasiliana. La maggioranza dei brasiliani è convinta della colpevolezza dell’ex presidente, mentre i suoi sostenitori sostengono che il processo sia motivato politicamente. Inoltre, il caso ha avuto ripercussioni anche a livello internazionale. Bolsonaro e la sua famiglia sono molto vicini al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, per motivi ideologici e personali. Trump ha approvato dazi elevati sulle importazioni brasiliane, sperando di ottenere una sospensione del processo. Gli Stati Uniti hanno anche approvato sanzioni contro de Moraes.