Polonia e NATO sotto pressione: la sfida russa ai confini europei
La Polonia e la NATO si trovano in una situazione critica, non completamente preparate a rispondere a attacchi come quelli recentemente avvenuti. John Bolton, ex ambasciatore Usa all’Onu e consigliere per la Sicurezza nazionale, ha sottolineato che «il momento è cruciale: occorre una risposta forte, perché Putin vede debolezza nel nostro campo», riporta Attuale.
Il tema della recente incursione di droni in Polonia è centrale nel dibattito. Bolton ha affermato: «I russi sostengono che sia stato un incidente. Il loro obiettivo era l’Ucraina, ma i droni sono stati lanciati dalla Bielorussia e hanno colpito la Polonia. Trovo poco convincenti queste spiegazioni; sospetto che sia stata un’iniziativa studiata da Putin per sondare la determinazione della NATO». Secondo Bolton, i russi hanno appreso delle attuali capacità militari della Polonia, evidenziando la sua vulnerabilità rispetto all’Ucraina. «Putin sta facendo una sfida politica per vedere quale sarà la risposta collettiva della NATO», ha aggiunto.
Bolton ha poi commentato l’andamento del conflitto in Ucraina, sostenendo che Putin ha approfittato dall’apparente inattività del presidente statunitense Donald Trump dopo il summit in Alaska. «L’Armata russa ha aumentato gli attacchi, in particolare sugli obiettivi civili in Ucraina», ha evidenziato, mentre ha invocato una risposta decisa da parte della NATO, accusando Trump di minimizzare la situazione. «Non è adeguata al momento. Siamo in un momento decisivo e sarebbe un grave errore se la NATO non mettesse in campo un’azione forte», ha affermato Bolton, esortando a aumentare le sanzioni già esistenti.
Riguardo alla possibilità di un incontro tra Putin e Zelensky, Bolton si è mostrato scettico, affermando che «non la vedo all’orizzonte». Ha spiegato che Lavrov ha escluso tali incontri e ha avvertito che le azioni future di Trump potrebbero essere viste come segni di debolezza da parte del Cremlino. «Putin scorge debolezza nell’altro campo e vede che Trump non è determinato a contrastarlo», ha concluso Bolton.
Infine, in merito al supporto europeo all’Ucraina in caso di un possibile disimpegno di Trump, Bolton ha indicato che gli europei dovranno fornire armi e munizioni, ma ha espresso dubbi sulla capacità di fornire informazioni di intelligence cruciali per monitorare le mosse russe. Ha sottolineato che solo gli Stati Uniti hanno queste capacità, sollevando preoccupazioni sulle conseguenze di una potenziale diminuzione del supporto americano alle forze ucraine nel contesto delle sfide globali, come quella rappresentata dalla Cina.