John Elkann in Apsettativa di Processo per Truffa ai Danni dello Stato
John Elkann, presidente di Stellantis e amministratore delegato di Exor, si trova ad affrontare un’imputazione coatta per dichiarazione infedele e truffa nei confronti dello Stato, riguardante la residenza di sua nonna in Italia. In un contesto di intensa attenzione mediatica, la notizia del processo in arrivo da Torino suscita scalpore, riportando a galla le controversie fiscali che lo coinvolgono, riporta Attuale.
L’attuale fase giuridica segna un netto passo avanti: il giudice delle indagini preliminari, Antonio Borretta, ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dai pubblici ministeri per Elkann e il commercialista Gian Luca Ferrero. Tuttavia, i procedimenti per i suoi fratelli, Lapo e Ginevra, e per il notaio svizzero Urs Robert von Gruenigen sono stati completamente archiviati. La decisione del gip potrebbe rimettere in discussione l’opzione della “messa alla prova”, un percorso che prevede un periodo di servizi sociali e che, se completato, cancellerebbe le accuse senza ammissione di responsabilità.
I legali di Elkann hanno definito la decisione “abnorme” e “difficile da comprendere”, considerando che contrasta con le richieste dei pubblici ministeri, che si erano dimostrati favorevoli all’archiviazione. Annunciando un ricorso in Cassazione, i difensori esprimono una ferma convinzione nella non fondatezza delle accuse, sottolineando che ogni controversia fiscale con l’Agenzia delle Entrate è stata risolta: Elkann ha recentemente versato 183 milioni di euro per estinguere alcun debito tributario contestato dai magistrati.
L’udienza per la messa alla prova è prevista per l’11 febbraio, mentre il 21 gennaio si terrà l’udienza per valutare la proposta di patteggiamento del commercialista Ferrero, che prevede una pena pecuniaria di circa 73mila euro. In questo contesto, i pubblici ministeri possono decidere di concordare con l’indicazione del gip o di riconsiderare la richiesta di archiviazione.
La difesa ribadisce la loro posizione: “Le accuse mosse a John Elkann sono prive di qualsiasi fondamento e lui ha sempre agito in rispetto della legge”. Sottolineano che la scelta di un accordo non implica un’ammissione di responsabilità, ma è motivata dalla volontà di risolvere rapidamente una situazione dolorosa a livello personale.