Josip Ilicic: La sua carriera tra alti e bassi, in un dialogo sincero con Gazzetta dello Sport
Il leggendario ex giocatore di Serie A e della Slovenia, Josip Ilicic, ha recentemente rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha discusso i momenti salienti e culminanti della sua carriera. A 37 anni, il calciatore ha affrontato le difficoltà personali degli ultimi anni, ma è importante ricordare il suo straordinario talento, riporta Attuale.
Nonostante le incertezze durante i primi anni della sua carriera, con il pensiero di ritirarsi per dedicarsi al futsal, Ilicic ha dimostrato il suo potenziale. Dopo aver firmato con il Maribor e aver fatto il suo debutto, è rapidamente passato al Palermo, mostrando il suo valore in campo.
La sua esperienza in Sicilia ha consolidato la sua presenza in Serie A, portandolo a giocare per la Fiorentina. Tuttavia, Ilicic non nutre affetti per la squadra viola.
“Mi dispiace dirlo, ma ho chiuso con la Fiorentina. Mi hanno criticato quando ero il capocannoniere e il miglior assist-man per due volte. Ero davvero scarso? Dai. Abbiamo finito quarti, e questo non era sufficiente. La semifinale di Europa League non era sufficiente.”
Il periodo con l’Atalanta ha elevato Ilicic a uno status cult, soprattutto mentre il mondo si bloccava a causa del Covid. “Ero in una forma migliore di quanto avessi mai visto, e non temevamo nessuno. Arriva il Real Madrid? OK, ma dimostrate di essere migliori. L’Atalanta ha cambiato la storia mentre il mondo stava iniziando a fermarsi, spegnendo la luce…”
Tuttavia, la pandemia ha portato a un lento affievolirsi della sua carriera, colpito da depressione e dalla pressione della media. Fortunatamente, Ilicic ha ritrovato la passione per il calcio e adesso è in grado di descrivere quel periodo della sua vita.
“Mi hanno offerto soldi per raccontare la mia storia, ma tengo per me i dettagli. Non sapevo se avrei mai più giocato, e quando sei chiuso in casa, cominci a pensare. Ho passato 42 giorni a Bergamo senza la mia famiglia. Ho sofferto. Soldi, contratti – nulla contava più.”
“Non stavo bene. E le voci su mia moglie mi hanno ferito. Ma potete immaginare di trovare mia moglie con qualcun altro? Subiva insulti incredibili. Qualcosa doveva uscire. Alla fine, sono tornato a casa. In Slovenia sembrava che il Covid non esistesse, mentre a Bergamo i feretri venivano trasportati su camion. Un’immagine terribile. Alcuni anni prima, avevo vissuto la tragedia di Astori, con cui ho giocato a Firenze. Mi ha colpito.”
L’ex eroe della Dea è rimasto chiaramente turbato dalle dicerie sul social media riguardanti sua moglie. Come spesso accade nell’era dell’informazione, le notizie circolano velocemente e non c’era mai una prova a sostegno di tali voci.