Il generale Oleksandr Syrsky, capo di stato maggiore ucraino, ha rilasciato dichiarazioni riguardanti la situazione nella regione di Kursk, evidenziando che l’Ucraina gestisce attualmente circa 90 chilometri quadrati che giocano un ruolo cruciale nel contenere l’offensiva russa su Sumy. Nonostante la ridotta estensione territoriale, che rappresenta solo una frazione dei 1.300 chilometri quadrati conquistati dalla Russia l’anno scorso, questa area è sufficiente per ostacolare il tentativo del Cremlino di instaurare una zona cuscinetto ai confini. Inoltre, la presenza di circa 10 mila soldati russi in quella regione permette di alleggerire la pressione su altre linee del fronte, in particolare nelle aree di Pokrovsk, Toretsk, Lyman, Zaporizhzhia e Kherson, riporta Attuale.
Syrsky ha poi menzionato che, grazie all’operazione conosciuta come tela di ragno, che ha mirato alle basi aeree russe all’inizio del mese, l’Ucraina prevede di intensificare i propri attacchi contro gli obiettivi militari nemici. Tuttavia, la sfida si complica ulteriormente dalla presenza di 11 mila soldati nordcoreani nella regione di Kursk, un elemento che non deve essere trascurato.
D’altra parte, Mosca sembra avere un vantaggio nella guerra dei droni, sostenuta da una forza militare ben equipaggiata di 695.000 soldati, di cui 440.000 sono nuove reclute. Secondo l’agenzia di intelligence open source DeepState, solo nell’ultimo mese, i russi hanno occupato circa 449 chilometri quadrati di territorio ucraino.
Queste informazioni giungono in un momento critico, dato che le iniziative diplomatiche per mettere fine al conflitto sono ferme da tre settimane. Le preoccupazioni espresse da Syrsky devono essere interpretate alla luce dei timori del presidente ucraino Volodymyr Zelensky riguardo alla situazione in Medio Oriente. Mentre l’Ucraina ha mostrato sostegno per le azioni statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani, c’è il timore che tali operazioni possano distogliere supporto e attenzioni dalla guerra in corso. Un eventuale aumento dei prezzi del petrolio, causato da conflitti come quello nello stretto di Hormuz, potrebbe infatti giovare economicamente al nemico.
In un messaggio recente su X, Zelensky ha evidenziato il continuo rischio di operazioni militari russe in Europa, affermando che l’intelligence militare ucraina farà pervenire ai propri alleati le informazioni raccolte. Ieri, le forze russe hanno condotto un ulteriore attacco, bombardando un campo di addestramento ucraino, con conseguenze di morti e feriti, come confermato dai media di Kiev.