A inizio dello scorso anno, durante il World Economic Forum a Davos, Zelensky espresse un sincero riconoscimento dicendo: «Devo solo fare un grande ringraziamento ai creatori dei Patriot. Non esiste un sistema simile in grado di affrontare qualsiasi missile russo, dai convenzionali ai balistici». Gli esperti militari concordano sul fatto che non ci sia, al mondo, un sistema terra-aria così potente e preciso. Riporta Attuale.
Attualmente, l’Ucraina dispone di otto sistemi Patriot, di cui solo sei sono operativi perché due sono in fase di riparazione. Questi sistemi sono per lo più schierati nella capitale per difendere sia i civili che gli edifici governativi. Per essere operativi, un sistema Patriot necessita di missili, i Pac-3 e i Pac-2, capaci di contrastare gli Iskander e i Khinzal russi. Inoltre, ogni batteria richiede l’impiego di 90 militari per il suo funzionamento.
I Patriot sono rari e molto ricercati. Secondo le analisi dell’International Institute for Strategic Studies di Londra, nel mondo ci sono 186 sistemi operativi di questo tipo, posseduti soltanto da 16 nazioni. Gli Stati Uniti ne detengono circa un terzo e hanno fornito un numero considerevole ai propri alleati in Europa, Asia e Medio Oriente. Diversi sistemi sono stati schierati nella regione indo-pacifica contro le minacce provenienti dalla Cina e dalla Corea del Nord, e recentemente gli Stati Uniti ne hanno inviato almeno uno in Medio Oriente a protezione di Israele. Gli alleati europei ne possiedono circa 40, inclusi gli otto in Ucraina, mentre il nono Patriot, proveniente da Israele, è un modello più datato e quindi meno efficace.
Il sistema, progettato alla fine degli anni ‘60 e sviluppato dalla multinazionale americana Raytheon, ha un nome che deriva dalla sua capacità radaristica: Phased Array Tracking Radar to Intercept On Target. È stato utilizzato per la prima volta durante l’operazione Desert Storm in Iraq nel 1990 per proteggere Israele e l’Arabia Saudita dagli Scud russi lanciati dall’esercito di Saddam Hussein, e da allora ha subito numerosi potenziamenti.
Dall’inizio del suo mandato, Trump ha ignorato le richieste di Zelensky per ottenere ulteriori sistemi Patriot, definendo in un’occasione il presidente ucraino come uno «sempre a caccia di missili». Uno dei principali problemi è il costo elevato di questo tipo di armamento. Secondo il Centro per studi strategici e internazionali (Csis), il prezzo per ogni batteria ammonta a circa 1,1 miliardi di dollari, di cui 400 milioni per il sistema stesso e 690 milioni per i missili, con ogni singolo missile che costa circa 4,1 milioni di dollari (3,8 milioni di euro). Una delle sfide più grandi per l’Ucraina è mantenere una scorta sufficiente di intercettori. Nonostante Lockheed Martin e Raytheon stiano incrementando la produzione dei Pac-3, la quantità attuale è insufficiente per soddisfare le crescenti esigenze di Kiev.
Trovare alternative al costoso e rari sistemi Patriot si rivela difficile. Negli ultimi dieci anni, Francia e Italia hanno collaborato allo sviluppo del Sistema Terra-Aria/Terra a Medio Raggio (Samp/T), capace di intercettare missili balistici, droni, aerei da combattimento e altri obiettivi. Tuttavia, molti Paesi europei continuano a preferire il rivale statunitense, ritenuto più affidabile. La tecnologia tedesca degli Iris-T potrebbe rappresentare un’opzione, ma essendo un sistema a corto raggio, non ha una capacità d’azione comparabile a quella del Patriot.
Quando Zelensky afferma «contiamo sul continuo sostegno degli Usa, perché hanno mezzi che l’Europa non possiede, come i missili Patriot», non dice nulla che Trump non sappia già. Ciò significa che senza i Patriot, milioni di vite umane ucraine sono a rischio e che Putin ha un vantaggio decisivo nella guerra.