A guidarlo sarà l’ex presidente del Parlamento, Rossen Jeliazkov, stretto alleato del leader del principale partito del Paese, Boyko Borisov, a cui la coalizione di maggioranza ha imposto però di rinunciare a fare il premier
La Bulgaria è finalmente riuscita a formare un nuovo governo, con il Parlamento di Sofia che ha concesso la fiducia a un esecutivo di coalizione guidato dai popolari di Gerb. La speranza è di porre fine alla crisi politica più lunga nella storia del Paese balcanico dalla fine del comunismo sovietico.
Instabilità politica
La Bulgaria ha affrontato sette elezioni in quattro anni, da quando una serie di massicce proteste contro la corruzione, nel 2021, ha portato alle dimissioni di Boyko Borisov, tre volte premier e leader di Gerb (acronimo che in bulgaro significa Cittadini per lo Sviluppo Europeo della Bulgaria).
Il suo partito, vincitore alle elezioni dello scorso ottobre, ha annunciato ieri di aver raggiunto un accordo di coalizione con il Partito Socialista Bulgaro – Sinistra Unita, uno dei due partiti della minoranza turca in Parlamento, Democrazia, Diritti e Libertà, e la formazione populista ‘C’è un Popolo come Questo’ (Itn).
La rinuncia di Borisov a diventare premier per la quarta volta era una condizione dell’accordo. Ora, centoventicinque deputati hanno votato a favore della nuova formazione di governo, guidata dall’ex presidente del Parlamento Rossen Jeliazkov, mentre 114 hanno votato contro.
“Il Paese si trova da tempo in una crisi politica, una crisi di fiducia”, ha dichiarato Jeliazkov, promettendo di lavorare per superarla. I partner della nuova coalizione hanno raggiunto l’accordo “in un periodo difficile, dinamico e teso, mettendo da parte le nostre differenze ideologiche e politiche”, ha aggiunto nel suo discorso in Parlamento.
Obiettivo euro
L’avvocato cinquantaseienne, stretto alleato di Borisov, ha ricoperto vari incarichi, tra cui quello di ministro dei Trasporti nei precedenti governi guidati da Gerb. Ieri il partito conservatore, che fa parte della famiglia dei popolari, ha dichiarato che il nuovo governo continuerà gli sforzi per far entrare la Bulgaria nell’eurozona.
Dopo anni di attesa, Sofia ha ottenuto la piena adesione alla zona Schengen solo lo scorso primo gennaio, ma deve ancora garantire la stabilità dei prezzi per poter richiedere l’ingresso nella zona euro a partire dal 2026. Tra le priorità del nuovo governo spiccano anche la modernizzazione dell’esercito e il miglioramento delle procedure giudiziarie.