Il testo aveva aperto una faglia all’interno della maggioranza sul ruolo delle soprintendenze
Un provvedimento che aveva aperto un nuovo fronte nella maggioranza, sul ruolo delle soprintendenze e i pareri sui vincoli paesaggistici.
L’aula della Camera ha approvato il decreto Cultura messo a punto dal ministro Alessandro Giuli. Il testo licenziato oggi, giovedì 6 febbraio, ha ottenuto 149 voti favorevoli e 98 contrari ed è pronto ad andare in Senato per ottenere l’ok definitivo.
Il provvedimento, composto da tredici articoli, tra le altre cose affida al ministero il compito di adottare il “Piano Olivetti per la cultura’, ispirato alla figura dell’imprenditore e ingegnere.
Come si legge in un dossier della Camera il Piano ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo della cultura e “promuovere la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e delle aree svantaggiate”, nonché “valorizzare le biblioteche, la filiera dell’editoria libraria, gli archivi e gli istituti storici e culturali”.
Intervenendo in aula Giuli ha ringraziato la maggioranza per il sostegno al decreto. “Credo che sia il caso di guardare il lato positivo che va oltre le critiche più che legittime emerse in questa occasione: la parola Olivetti non risuonava in questo Parlamento da tanti anni”, ha detto il ministro della Cultura.
Parole che sono state accolte con i “buu” e le proteste dai banchi delle opposizioni.
Nuove risorse
Il decreto prevede una serie di sostegni economici. In particolare è previsto un fondo con una dotazione di 4 milioni di euro per finanziare l’apertura di nuove librerie da parte di giovani fino a 35 anni di età.
Arriva poi un fondo da 24,8 milioni per il 2025 e di 5,2 milioni per il 2026 sull’acquisto di libri, anche in formato digitale, da parte delle biblioteche aperte al pubblico statali e degli enti territoriali e culturali che ricevono contributi pubblici.
Previsto poi – in via sperimentale – un fondo da 10 milioni euro per il 2025 che punta ad ampliare l’offerta culturale dei quotidiani in formato cartaceo attraverso il potenziamento delle pagine dedicate alla cultura, allo spettacolo e al settore audiovisivo.
Con un emendamento approvato in commissione Cultura i deputati hanno poi deciso di autorizzare la spesa di 300 mila euro in favore della Fondazione memoriale della Shoah di Milano.
Lo scontro sulle soprintendenze
Nei giorni scorsi aveva tenuto banco un emendamento presentato dalla Lega che puntava a limitare il potere delle soprintendenze e il parere vincolante che forniscono sui vincoli paesaggistici.
La proposta di modifica non era osteggiata soltanto dalle opposizioni. Il ministero guidato da Giuli aveva espresso la sua contrarietà in commissione Cultura e alla fine l’emendamento era stato ritirato.
Il partito di Matteo Salvini sembra intenzionato a non arretrare sul tema. In Senato è stato depositato un disegno di legge a prima firma Roberto Marti, presidente della commissione Cultura ed esponente della Lega, che contiene una delega al Governo per la revisione del Codice dei beni culturali e del paesaggio “con riguardo alle procedure di autorizzazione paesaggistica”.
“Continueremo a sostenere questa proposta con convinzione” ha spiegato la deputata della Lega Giorgia Latini durante le dichiarazioni di voto nell’aula di Montecitorio.
“Non stiamo parlando di un attacco al nostro patrimonio storico e culturale ma di semplificare e rendere più snelle le procedure” che ora sono necessarie per ottenere “autorizzazioni anche per interventi spesso di ordinaria amministrazione”.