La magistratura contabile ha criticato aspramente la delibera Cipess riguardante il ponte sullo Stretto, chiedendo al governo di ritirarla o di fornire chiarimenti entro venti giorni per evitare ritardi nei lavori, riporta Attuale.
La Corte dei conti ha restituito la delibera Cipess al governo, sollecitando una revisione della procedura accelerata autorizzata nel 2023 e dalle successive integrazioni normative del governo Meloni. Nel suo documento, la magistratura contabile ha evidenziato che «risulterebbe non compiutamente assolto l’onere di motivazione», mancando una valutazione adeguata su snodi cruciali del procedimento. La delibera del Cipess è vista come una mera ricognizione delle attività istituzionali piuttosto che una ponderazione delle risultanze legali e fattuali.
Le critiche della Corte dei Conti
I magistrati hanno sottolineato che in merito alla fase progettuale manca il parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici e non ci sono riscontri sui rilievi sollevati nel processo di approvazione della Via-Vas al ministero dell’Ambiente. Inoltre, si chiedono aggiornamenti sull’interlocuzione con la Commissione europea, alla luce delle notizie riguardanti un’operazione effettuata dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione europea l’11 giugno 2025. Chiarimenti sono richiesti anche sulla quantificazione degli oneri connessi al quadro prescrittivo e sulle raccomandazioni del Comitato scientifico.
I conti che non tornano alla Corte dei Conti
Il documento della Corte evidenzia perplessità circa le valutazioni del Comitato riguardanti la delibera del Consiglio dei ministri del 9 aprile 2025, che confermava i motivi imperativi di interesse pubblico e l’assenza di alternative progettuali. Inoltre, è stato sollevato un disallineamento significativo tra l’importo attuato dalla società Kpmg il 25 luglio 2025, pari a 10.481.500.000 euro, e quello approvato nel quadro economico il 6 agosto 2025, di 10.508.820.773 euro. La Corte ha richiesto ulteriori spiegazioni. Le stime di traffico e il piano tariffario fornito dalla TPlan Consulting sono anch’essi oggetto di interrogativi.
«La reazione del Mit: Fisiologica interlocuzione»
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) ha dichiarato che tutti i chiarimenti richiesti dalla Corte dei conti fanno parte della normale interlocuzione tra istituzioni e saranno forniti nei tempi stabiliti. «Il Ponte sullo Stretto non è in discussione e gli uffici competenti sono già al lavoro», ha ribadito il Mit. Tuttavia, i lavori non possono ancora iniziare. Senza la pubblicazione della delibera Cipess in Gazzetta ufficiale, anche i cantieri preparatori non possono essere avviati, esponendo il governo al rischio di danni erariali. Le risposte attese devono quindi essere complete e soddisfacenti, in quanto lo Stato ha già firmato un contratto con i privati, rischiando penali in caso di mancata realizzazione per colpe non attribuibili ai contraenti.