Avvicinamento alle elezioni politiche: i partiti in difficoltà e il risveglio del civismo
In vista delle elezioni politiche, i partiti italiani mostrano segnali di crisi, con l’ultimo rilevamento dell’Istat che evidenzia una scarsa fiducia degli elettori: oltre il 20% delle persone di 14 anni e più si sente completamente deluso, assegnando un voto pari a zero, mentre almeno il 50% opta per punteggi tra 1 e 5. In questo clima di sfiducia, il civismo emerge come un’alternativa, con alcuni politici che cercano di rinnovare la propria immagine presentandosi come indipendenti, nel tentativo di riattivare vecchi simboli politici come i petali di Margherita, riporta Attuale.
Nel mese di ottobre, l’assessore allo Sport del Comune di Roma, Alessandro Onorato, ha presentato il Progetto Civico Italia. All’evento ha partecipato anche Silvia Salis, sindaca di Genova, il cui futuro politico è sotto scrutinio. Si resta in attesa di comprendere se sarà in grado di guidare la sua città, ma intanto potrebbe ambire alla leadership di una nuova iniziativa civica.
Le domande su quale sia l’orientamento del civismo, se di destra, sinistra o centrosinistra, rimangono senza risposta. E la possibilità di formazioni anarco-civiche resta incerta. Non è che questo scenario possa trasformarsi in una commedia alla Monty Python? “Siete del fronte popolare giudeo?” “Vaffanculo! Siamo del fronte popolare di Giudea”. Inoltre, Casa riformista di Matteo Renzi rappresenta forse una versione civica di Italia Viva? Si ipotizza anche che Ernesto Maria Ruffini possa diventare un federatore civico. Ieri, Vincenzo Spadafora, ex membro del M5S, ha proposto l’idea di una “Costituente civica”, affermando: “Da solo nessuno di noi è in grado di creare un clima di fiducia e credibilità. Al più può sperare in una promozione personale”. Spadafora dimostra così di avere una schiettezza, di certo civica.
